AgenPress. Le istituzioni europee non possono e non devono essere associate nemmeno lontanamente ad affari loschi e accuse gravissime come quelle emerse nei giorni scorsi. Nel pieno rispetto della presunzione di innocenza, della responsabilità individuale e dei principi assoluti alla base del garantismo, a spiccare con evidenza innegabile è invece il problema politico in una vicenda che travolge le forze che da sempre hanno fatto della superiorità morale la loro bandiera, della difesa dei diritti solo a parole il loro feticcio, al punto di dare vita in questa legislatura a un vergognoso e antidemocratico cordone sanitario contro chi la pensava diversamente da loro.
Oggi è lecito chiedersi per quale motivo, in questi anni, una forza responsabile e di governo come la Lega in Europa è stata deliberatamente esclusa dagli organi di controllo del Parlamento Europeo, a cominciare dall’ufficio di presidenza e da tutti quei ruoli che in ogni vera democrazia vengono condivisi con le opposizioni, per la buona salute delle istituzioni.
Forse qualcuno aveva qualcosa da nascondere? Mentre la giustizia farà il proprio corso, rinnovando la fiducia nel lavoro delle autorità competenti, oggi il Parlamento ha il dovere di difendersi, prendere provvedimenti e tutelare il proprio nome: anche se in ritardo, è ancora in tempo per porre rimedio ai propri errori politici e cambiare rotta e voltare pagina. Una volta per tutte”.
Così in una nota gli europarlamentari della Lega Marco Campomenosi (capo delegazione) e Marco Zanni (presidente del gruppo Identità e Democrazia).