AgenPress – “So che questo governo durerà a lungo, anche perché l’Italia ha pagato per troppo tempo l’assenza di stabilità. La manovra lo dimostra: avevamo poche risorse e abbiamo deciso dove concentrarle”.
La premier Giorgia Meloni, intervistata dal direttore del Corriere della Sera. I rapporti con la sua maggioranza? “Berlusconi lo sento spesso, su tutte le questioni fondamentali. Anche con Salvini c’è un rapporto costante e continuo. Alcune posizioni che possono sembrare distoniche non mi preoccupano, sono sicura e posso rivendicare di aver condiviso tutte le scelte principali di questo governo. E intendo continuare a fare così. Non penso che la maggioranza abbia bisogno di allargarsi a qualcuno perché è solida. Ciò non toglie che se alcuni all’interno dell’opposizione vorranno condividere con noi alcune proposte ci sarà sempre la nostra disponibilità”.
Riguardo alla manovra, Meloni non crede che in Parlamento verrà stravolta. “Abbiamo corso contro il tempo per dare al Parlamento la possibilità di esaminare approfonditamente la legge di bilancio. Possono arrivare certamente norme migliorative, non solo dalla maggioranza ma anche dall’opposizione – ossera la presidente del Consiglio – Escludo che venga stravolta: sono anzi stata colpita dalla coesione nel Consiglio dei ministri che ha approvato la legge di bilancio. E come si sa in Cdm siedono tanto il segretario della Lega quanto il coordinatore di Forza Italia. Stravolgere la manovra significherebbe delegittimarli. Sicuramente – aggiunge – terremo in debita considerazione le proposte che arriveranno dalla maggioranza e spero che anche l’opposizione abbia un atteggiamento non pregiudiziale. Per questo a chi ha chiesto di interloquire, per ora solo Calenda, abbiamo risposto ‘volentieri'”.
Meloni è sempre di più convinta che il reddito di cittadinanza non abbia funzionato. “A me non risulta che gli alleati consigliassero maggior cautela, sulle mie proposte ho trovato piena condivisione. Tutti sanno che io ho sempre contestato il principio del reddito di cittadinanza, ma mi pare che fossero d’accordo anche molti altri. Il reddito non è stato utile a contrastare strutturalmente la povertà e non ha funzionato come strumento di inserimento nel mercato del lavoro”.
“Noi distinguiamo tra chi non può lavorare e va assistito e chi invece può lavorare e va accompagnato verso un’occupazione. Usiamo per questo diversi strumenti, dalla decontribuzione totale per chi assume percettori di reddito di cittadinanza, fino al pieno utilizzo dei miliardi di euro del Fondo sociale europeo destinati alla formazione. Non siamo noi a fare cassa sui poveri, visto che tutti i risparmi vengono reinvestiti proprio sui più fragili, ma chi ha usato la disperazione per interesse elettorale”.
Al M5S chiede: “Quando lo hanno istituito lo immaginavano come una sorta di vitalizio da percepire dai 18 anni fino alla pensione. Se la risposta è sì, io non sono d’accordo. Se la risposta è no, visto che ci sono persone che lo prendono da anni e non hanno mai trovato lavoro, dimostra che non ha funzionato. Noi distinguiamo tra chi non può lavorare e va assistito e chi invece può lavorare e va accompagnato verso un’occupazione”.