AgenPress. In occasione della giornata mondiale contro la polmonite, l’UNICEF ricorda che ogni 45 secondi muore almeno un bambino sotto i cinque anni a causa della polmonite, ovvero oltre 700.000 bambini ogni anno. La polmonite rimane la malattia infettiva che provoca il maggiore numero di morti tra i bambini, pur essendo ampiamente prevenibile e curabile.
Si stima che nel 2019 oltre 7 milioni di bambini di età inferiore ai cinque anni che vivevano in Paesi a basso e medio reddito siano stati ricoverati in ospedale con una polmonite che ha causato bassi livelli di ossigeno nel sangue e che ha richiesto un trattamento urgente con ossigeno per farli sopravvivere.
Esistono vaccini efficaci per prevenire la polmonite, ma milioni di bambini non possono accedere a questo vaccino salvavita. Le interruzioni dei sistemi di vaccinazione dovute alla pandemia hanno portato al peggior arretramento dei tassi di vaccinazione da tre decenni a questa parte. A livello globale, 25 milioni di bambini non possono usufruire dei vaccini più elementari. Metà dei bambini nel mondo non è protetta dal vaccino salvavita contro lo pneumococco (PCV).
Quasi un terzo (30%) di tutti i decessi per polmonite sono causati dall’inquinamento atmosferico, il principale fattore di rischio di morte per polmonite in tutte le fasce d’età. Nei bambini di età superiore ai cinque anni e inferiore ai 20, questo numero sale a oltre il 40%.
L’inquinamento atmosferico aumenta notevolmente il rischio di malattie come la polmonite. La siccità e la crisi climatica riducono l’accesso all’acqua sicura, a una buona alimentazione e ai servizi sanitari necessari per prevenire e curare la polmonite, creando condizioni di pericolo per i bambini.
La malnutrizione acuta grave, inoltre, contribuisce a più della metà delle morti infantili, comprese quelle per polmonite. Un bambino malnutrito ha già le difese immunitarie indebolite e le vaccinazioni mancate possono far sì che malattie infantili comuni come la polmonite diventino rapidamente letali.
Il miglioramento del lavaggio delle mani con il sapone potrebbe ridurre i decessi per polmonite del 50%, dimostrando l’impatto potenziale di garantire a tutti l’accesso ad acqua pulita e sapone. Questo aspetto è fondamentale soprattutto nei luoghi che devono affrontare l’impatto delle emergenze climatiche e delle crisi umanitarie.
Lo stress combinato del COVID-19, dei cambiamenti climatici, dei conflitti e del costo globale della vita hanno un impatto negativo sulla salute dei bambini e sulla lotta alla polmonite. Anche prima della pandemia, i progressi per porre fine alle morti dei bambini prevenibili erano in fase di stallo. È necessario agire rapidamente per garantire che nessun bambino muoia di polmonite e di altre malattie prevenibili o curabili.
L’UNICEF chiede ai governi di porre fine alle morti prevenibili di bambini per polmonite, attraverso un accesso equo alla vaccinazione, prevenzione e cura della malnutrizione acuta e assistenza sanitaria primaria di qualità per tutti i bambini.