Il numero di bambini colpiti dalle inondazioni in Ciad, Gambia, Pakistan e Bangladesh nord-orientale è il più alto in oltre 30 anni;
In Pakistan, oltre 1 bambino su 9 sotto i 5 anni nelle strutture sanitarie nelle aree colpite dalle inondazioni soffre di malnutrizione acuta grave, le inondazioni hanno danneggiato o distrutto circa 27.000 edifici scolastici, costringendo 2 milioni di bambini a non andare a scuola;
In Malawi, a causa dell’epidemia di colera dovuta alle piogge torrenziali e alle inondazioni della tempesta tropicale Ana, sono morte di 203 persone, fra cui 28 bambini. 1.631 bambini sono stati colpiti dal colera;
In Yemen pesanti piogge e inondazioni hanno colpito fino a 73.854 famiglie e 24.000 sono sfollate.
AgenPress. Mentre iniziano i lavori della COP27 in Egitto, l’UNICEF avverte che quest’anno ci sono state inondazioni devastanti per almeno 27,7 milioni di bambini in 27 paesi nel mondo.
La grande maggioranza di questi 27,7 milioni di bambini* colpiti dalle inondazioni nel 2022 è fra i più vulnerabili e a rischio elevato di una moltitudine di minacce, fra cui la morte per annegamento, epidemie di malattie, la mancanza di acqua sicura da bere, malnutrizione, interruzioni dell’apprendimento e violenza.
“Stiamo assistendo a livelli senza precedenti di inondazioni in tutto il mondo quest’anno e, di conseguenza, a un’esplosione delle minacce per i bambini”, ha dichiarato Paloma Escudero, a capo della delegazione dell’UNICEF per la COP27. “La crisi climatica è qui. In molti luoghi, le inondazioni sono state le peggiori in una generazione, o di diverse generazioni. I nostri bambini stanno già soffrendo su una scala mai raggiunta dai loro genitori”.
Le conseguenze delle alluvioni sono spesso più letali per i bambini degli eventi meteorologici estremi che le hanno causate. Nel 2022, le inondazioni hanno contribuito ad aumentare la diffusione dei principali fattori che uccidono i bambini, come la malnutrizione, la malaria, il colera e la diarrea:
- In Pakistan, oltre 1 bambino su 9 sotto i 5 anni ricoverato nelle strutture sanitarie nelle aree colpite dalle inondazioni del Sindh e del Balochistan è risultato soffrire di malnutrizione acuta grave;
- In Ciad, 465.030 ettari di terreni coltivati sono stati distrutti, peggiorando la situazione di insicurezza alimentare già tragica;
- In Malawi, le piogge torrenziali e le inondazioni della tempesta tropicale Ana nel gennaio 2022 hanno causato danni ingenti al sistema idrico e igienico, che ha creato le condizioni perfette per un’epidemia di colera. L’epidemia ha causato la morte di 203 persone, fra cui 28 bambini. Ad oggi, 1.631 bambini sono stati colpiti dal colera.
- Insieme ad altri shock climatici e al conflitto, le inondazioni hanno aumentato il numero stimato di bambini del Sud Sudan che si trovano ad affrontare alti livelli di insicurezza alimentare, superando i tassi registrati durante il conflitto nel 2013 e nel 2016. Inoltre, le Nazioni Unite hanno recentemente avvertito che alcune comunità rischiano di soffrire la fame se l’assistenza umanitaria non sarà continuativa e le misure di adattamento al clima non saranno incrementate.
In aggiunta alla minaccia alle vite di milioni di bambini, l’acqua delle inondazioni ha interrotto servizi essenziali e sfollato innumerevoli famiglie.
- Le recenti inondazioni in Pakistan hanno danneggiato o distrutto circa 27.000 edifici scolastici, costringendo 2 milioni di bambini a non andare a scuola;
- In Sud Sudan, 95 siti per la nutrizione supportati dall’UNICEF sono stati colpiti dalle inondazioni, ostacolando la fornitura di servizi salvavita o di prevenzione per la malnutrizione per 92.000 bambini;
- Un numero stimato di 840.000 è stato sfollato dalle inondazioni in Nigeria negli ultimi mesi;
- Le pesanti piogge e inondazioni in Yemen hanno provocato allagamenti che hanno causato estesi danni ai rifugi nei siti per sfollati. Sono stati colpite fino a 73.854 famiglie e 24.000 sono sfollate.
“La COP27 offre l’opportunità di tracciare una tabella di marcia credibile con tappe chiare per il finanziamento dell’adattamento al clima e per le soluzioni alle perdite e ai danni”, ha dichiarato Paloma Escudero. “I giovani dei luoghi più colpiti della Terra stanno annegando nell’inazione climatica. Quando è troppo è troppo. Le vite sono a rischio – i bambini hanno bisogno di azione, ora”.
Oltre a sollecitare i governi e le grandi imprese a ridurre rapidamente le emissioni, l’UNICEF esorta i leader ad agire immediatamente per proteggere i bambini dalla devastazione climatica adattando i servizi sociali essenziali su cui fanno affidamento. Le misure di adattamento, come la creazione di sistemi idrici, sanitari e scolastici in grado di resistere a inondazioni e siccità, salveranno vite umane.
L’anno scorso, i Paesi sviluppati hanno deciso di raddoppiare il sostegno all’adattamento climatico, portandolo a 40 miliardi di dollari all’anno entro il 2025. Alla COP27 dovranno presentare una tabella di marcia credibile, con tappe chiare, per arrivare a stanziare almeno 300 miliardi di dollari all’anno per l’adattamento climatico entro il 2030. Almeno la metà di tutti i finanziamenti per il clima dovrebbe essere destinata all’adattamento climatico.
L’UNICEF esorta inoltre le parti a trovare soluzioni per sostenere coloro che dovranno affrontare perdite e danni causati dal clima oltre i limiti di adattamento delle comunità. L’UNICEF chiede ai governi di colmare il gap finanziario per affrontare questi cambiamenti irreversibili per i bambini.
ALLA COP27, L’UNICEF CHIEDE A TUTTE LE PARTI DI:
- PREVENIRE. Rivedere i propri piani climatici nazionali per ridurre drasticamente e con urgenza le emissioni e prevenire una catastrofe climatica.
- PROTEGGERE. Garantire un’azione chiara sull’adattamento climatico che protegga ogni bambino dalla accelerazione degli impatti del cambiamento climatico attraverso il Global Stocktake e il Global Goal on Adaptation.
- PREPARARE. Promuovere la formazione sui cambiamenti climatici e una partecipazione significativa per preparare i bambini e i giovani attraverso l’Action for Climate Empowerment (ACE) Action Plan.
- DARE PRIORITÀ ai bambini e i giovani accelerando gli investimenti nei finanziamenti per il clima nei servizi sociali resilienti al clima che raggiungano i bambini più a rischio e sblocchino i progressi in materia di perdite e danni.
- IMPEGNARSI per un’azione climatica a misura di bambino, allineandosi con la Declaration on Children, Youth and Climate Action (Dichiarazione sui bambini, i giovani e l’azione per il clima) e rendendola operativa.
La risposta umanitaria immediata dell’UNICEF ai Paesi colpiti dalle inondazioni è ampia e coinvolge tutti i settori: salute, nutrizione, acqua, servizi igienici, protezione dell’infanzia e istruzione. La mancanza di fondi, tuttavia, ha ostacolato la risposta in molti Paesi. Ad esempio, il deficit di fondi per la risposta umanitaria in Pakistan è attualmente dell’85%.
L’UNICEF sta lavorando per rafforzare la resilienza delle comunità e delle infrastrutture sanitarie per resistere ai rischi legati alle catastrofi, collegando sempre più il nostro lavoro di risposta umanitaria con l’adattamento climatico a lungo termine.