AgenPress – Una studentessa di 22 anni, Miriam Ciobanu, è stata travolta e uccisa da un Suv la scorsa notte a Pieve del Grappa (Treviso) mentre camminava sul ciglio della strada.
Miriam si trovava alle 4 del mattino, con il buio e la nebbia, lungo quel tratto comunale della strada provinciale 20. Un pezzo di asfalto, via Vittorio Veneto, senza marciapiede e non illuminato. Secondo quanto finora accertato, la ragazza, appassionata di libri e di viaggi, aveva trascorso parte della notte a casa del suo fidanzato. Poi, tra i due sarebbe scoppiato un forte litigio, e così Miriam avrebbe deciso di andarsene, tornando a casa a casa a piedi, lungo la provinciale 20.
Alla guida dell’auto c’era un 23enne, residente, che al termine dei rilievi dei carabinieri è stato arrestato per omicidio stradale.
Nello schianto, è finita prima sul cofano, poi sul parabrezza, sfondandolo, e venendo catapultata molti metri in avanti. Quando sono arrivati i medici del 118 non hanno potuto che costatarne la morte. Ferito e in stato di shock, il giovane conducente dell’Audi è stato portato in ospedale per le prime cure e gli accertamenti sul suo stato psico-fisico.
E’ risultato positivo all’alcol, con un tasso molto superiore al consentito, ed agli stupefacenti. Stava rientrando a casa, a San Zenone (Treviso) dopo aver trascorso la serata ad una festa. E’ stato così arrestato dai Carabinieri di Castelfranco Veneto, con l’accusa di omicidio stradale aggravato.
Testimoni che abitano vicino al luogo dell’incidente, svegliati dal botto dello schianto, hanno raccontato di aver sentito il pianto dirotto del ragazzo.
Al vaglio degli investigatori c’è naturalmente anche la velocità con la cui la potente Audi S3 stava procedendo, in direzione di Paderno.
Mirian Ciobanu viveva con la mamma e il suo nuovo compagno, un uomo di origini romene, a One’ di Fonte, distante 2-3 chilometri da Paderno, frazione di Pieve del Grappa dove c’è la casa del fidanzato della 22enne.
Aveva trascorso la serata con lui ed il fratello di questi, in una pizzeria della zona. Poi, vista l’ora tarda, aveva chiamato il padre al telefono, prima della mezzanotte, avvisandolo che avrebbe dormito a casa di una amico, perché non si preoccupasse. Qualcosa però è andato storto: lei ed il fidanzato hanno litigato, in modo pesante. Non è chiaro se sia stato il ragazzo a metterla alla porta, o se lei, arrabbiata, abbia deciso di tornarsene a Fonte, da sola, a piedi.
Avrebbe tentato anche un’ultima chiamata al padre, per dirle com’era cambiata la situazione; ma l’uomo non avrebbe sentito lo squillo del cellulare, perché stava dormendo. Miriam si è incamminata lungo via Vittorio Veneto, il tratto comunale della provinciale 20, e poco dopo c”è stato l’investimento mortale.