AgenPress. “La Sanità pubblica ha il compito di mantenere alta la sicurezza soprattutto dei più fragili, dei più anziani, di coloro che soffrono per patologie pregresse”, dichiara il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Celebrazione de “I Giorni della Ricerca”.
“La pandemia – rileva Mattarella – ci ha fatto capire quanto è importante il Servizio sanitario nazionale e quanto è prezioso il suo carattere universalista, cioè la vocazione a proteggere tutti i cittadini senza esclusioni. Al tempo stesso, abbiamo toccato con mano anche i limiti delle nostre strutture e della nostra organizzazione sanitaria, così come si è evoluta nei decenni. Anche nel campo della sanità, così essenziale a un pieno diritto di cittadinanza, siamo chiamati a usare al meglio le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza per accrescerne l’efficienza”.
“In ogni campo la ricerca è indispensabile. – afferma Mattarella – In ogni campo può fornire gli strumenti per progredire”.
“La ricerca nelle università, nelle imprese, nei laboratori indipendenti è un vettore di sviluppo, ed è anche un contributo alla sua sostenibilità. Se non bastasse quanto abbiamo ascoltato sui progressi nelle cure e sulle opportunità di vita che la ricerca contro il cancro ha prodotto, potremmo aggiungere che la ricerca è anche un potente motore di crescita economica e sociale”.
“Dopo oltre due anni e mezzo di pandemia non possiamo ancora proclamare la vittoria finale sul Covid-19. Dobbiamo ancora far uso di responsabilità e precauzione”, e aggiunge: “Tuttavia sentiamo che il periodo più drammatico è alle nostre spalle”.
Nella lotta al Covid “la scienza è stata decisiva. Come lo è stata la dedizione del personale sanitario, in ogni ruolo. Come lo è stata la solidarietà, nelle sue più diverse espressioni, a tutti i livelli: dai gesti semplici di aiuto tra le famiglie, nelle comunità, alle scelte comuni compiute dall’Unione europea”.
“Senza l’ammirevole impegno della scienza per individuare ivaccini, scoperti e prodotti in tempi record, anche grazie alle scoperte realizzate nella lotta contro il cancro oggi saremmo costretti a contare molte migliaia di morti in più. Se oggi
possiamo, nella gran parte dei casi, affrontare il covid, come se si trattasse di un’influenza poco insidiosa, è perché ne è stata fortemente derubricata la pericolosità per effetto della vaccinazione; dalla grande adesione alla vaccinazione, dovuta all’ammirevole senso di responsabilità della quasi totalità dei nostri concittadini, sollecitati a farvi ricorso dalla consapevolezza di salvaguardare, in tal modo, la salute propria e quella degli altri”.
Intanto “il Ministro della Salute Orazio Schillaci, a sei mesi dalla sospensione dello stato d’emergenza e in considerazione dell’andamento del contagio da Covid 19, ritiene opportuno avviare un progressivo ritorno alla normalità nelle attività e nei comportamenti, ispirati a criteri di responsabilità e rispetto delle norme vigenti”.
In via di definizione un provvedimento per il reintegro in servizio del personale sanitario soggetto a procedimenti di sospensione per inadempienza all’obbligo vaccinale, prima del termine di scadenza della sospensione. Lo annuncia sempre il ministro della Salute Schillaci, rendendo nota anche la sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino dei dati su diffusione dell’epidemia, ricoveri e decessi, che sarà ora reso noto con cadenza settimanale.