AgenPress – “Volevano che le donne fossero schiave degli uomini, ma voi, donne iraniane, con il sostegno dei vostri mariti, dei vostri fratelli, dei vostri padri e dei vostri figli, avete iniziato la prima rivoluzione femminile della storia”.
Lo dice Reza Pahlavi, figlio dell’ultimo scià iraniano si è detto convinto che gli iraniani abbiano “suscitato l’ammirazione del mondo” con le proteste indette dopo la morte di Mahsa Amini, la 22enne curdo-iraniana deceduta dopo l’arresto da parte della polizia morale per non aver indossato correttamente il velo.
A settembre scorso il principe aveva partecipato alla veglia a Washington, in memoria di Mahsa Amini.
Negli ultimi tempi il principe ereditario Reza Pahlavi, ma anche sua madre, l’imperatrice Farah Diba, moglie dell’ex scià di Persia, pubblicano comunicati stampa e video di ogni genere su Internet e sui social network.
“La morte di Mahsa Amini mi ha straziata, così come la scomparsa di tanti concittadini. Le donne scendono nelle strade per difendere i loro diritti e per la liberazione dell’Iran. Sono fiera e orgogliosa di loro”, ha dichiarato l’imperatrice.
“La nascita di un movimento di liberazione si deve alle donne– ha aggiunto- Donne straordinarie, coraggiose nonostante l’oppressione e gli errori commessi dalla Repubblica islamica.
In questi ultimi 40 anni hanno talmente sofferto e nonostante gli arresti, le uccisioni continuano a manifestare, ad urlare la loro sete di libertà al mondo”.
“Khomeini è ossessionato dalle donne – ha proseguito Farah Diba- non hanno il diritto di cantare, di ballare, di andare in bicicletta, allo stadio o studiare a scuola all’interno di classi miste. Non possono nemmeno lasciare il proprio Paese senza l’autorizzazione di un uomo. Rimango comunque piena di speranza per il futuro dell’Iran.
Anche la principessa Noor Pahlavi, figlia maggiore del principe ereditario (che è anche la sua erede dinastica), è stata vista in una manifestazione a Washington. Indossava una canotta e jeans strappati, un vestito attualmente bandito in Iran. Nella Repubblica islamica, le donne devono coprirsi i capelli e non possono indossare cappotti corti o attillati o jeans bucati. Il Paese conta 85 milioni di abitanti con una larghissima maggioranza sciita.
Reza Pahlavi ha poi parlato anche dell’Ucraina, esprimendo solidarietà al popolo ucraino, colpito dai droni suicidi presumibilmente forniti da Teheran alla Russia, e ha chiesto nuove sanzioni contro alti funzionari della Repubblica islamica. “Siamo sinceramente con il popolo ucraino che difende la propria sovranità”, ha detto, parlando in francese alla stampa al termine del suo intervento a Washington dove risiede in esilio.