AgenPress – “Ci aspettano tempi difficili. Le ruote della storia stanno marciando verso la riunificazione e il ringiovanimento della grande nazione cinese, a completa riunificazione deve essere realizzata e può essere senza dubbio raggiunta”,
Lo ha detto Xi jinping aprendo il suo discorso programmatico il presidente cinese rivolgendosi ai delegati nella Grande Sala del Popolo foderata di rosso per l’occasione, vicina a Piazza Tienanmen. ”
Il presidente ha, quindi, avvertito di “potenziali pericoli” e vorrebbe che la Cina sia “preparata agli scenari peggiori”. “Dobbiamo adattarci e prepararci a resistere a venti forti, acque mosse e persino tempeste pericolose”, sottolineando che i prossimi cinque anni saranno cruciali, anche a livello internazionale, dove avverranno “cambiamenti globali che non si vedevano da un secolo”.
Un discorso quello di Xi Jinping, durato circa 100minuti, che a sentirlo bene tocca le corde divenute sensibili delle autocrazie, in cui però Xi Jinping si è guardato bene dal menzionare, nemmeno indirettamente, la guerra in Ucraina e la sua amicizia considerata dai due leader “senza limiti” con il presidente Vladimir Putin e la turbolenta scena internazionale in merito alla guerra. Nessuna menzione a quei Paesi che “la pensano allo stesso modo”, come fatto in passato per sottolineare i rapporti internazionali vantati da Pechino, in risposta alle accuse di isolamento.
Prima di tutto c’è la politica zero-Covid, con controlli alle frontiere, chiusure, test di massa e quarantena obbligatoria, nonostante la crescente frustrazione della popolazione e le ricadute economiche: “Abbiamo dato priorità alle persone e alle loro vite sopra ogni altra cosa, lanciando una guerra a tutto campo contro il virus”.
Poi le rassicurazioni economiche frutto indiscutibile della cultura marxista e del Pcc e dei mandati precedenti da Mao a Deng, partito che “ha portato la Cina dal rialzarsi ed essere prospera a diventare forte”, il Pil cinese è salito da 54.000 miliardi di yuan a 114.000 miliardi (circa 16.000 miliardi di dollari), pesando per il 18,5% dell’economia mondiale (+7,2%). Il presidente Xi Jinping ha detto che la Cina deve puntare allo sviluppo “di altà qualità”, tra “hi-tech di alto livello e meccanismo di innovazione tecnologica”. “Dobbiamo essere consapevoli dei potenziali pericoli e preparati per gli scenari peggiori. Dobbiamo sfruttare il nostro indomabile spirito combattivo per la nostra causa”, avendo presente che il Pcc “ha portato la Cina dal rialzarsi ed essere prospera a diventare forte”, a segnalare i passaggi da Mao a Deng fino a Xi.
Infine la lotta alla corruzione che ha eliminato “gravi pericoli latenti” all’interno del partito comunista e dell’esercito, la campagna contro “tigri, mosche” e “volpi”, ha permesso di eliminare “i gravi pericoli latenti all’interno del partito, lo Stato e l’esercito”. Chi lo critica, invece pensa, che l’iniziativa è stata usata per frenare ed eliminare oppositori e il dissenso all’interno del partito.