AgenPress. “L’assegnazione del Nobel per la pace a Ales Bialiatski, Memorial e Center for Civil Liberties è il migliore regalo a Putin per il suo settantesimo compleanno”, così in una nota Massimiliano Iervolino, Igor Boni e Giulio Manfredi, segretario, presidente e membro di giunta di Radicali Italiani.
“Con l’assegnazione del Nobel per la pace all’attivista bielorusso Ales Bialiatski, il Comitato per il Nobel ha giustamente riportato l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale sul dramma che sta vivendo il popolo bielorusso da decenni ma soprattutto negli ultimi due anni, da quando il dittatore Aleksandr Lukashenko ha annullato l’esito delle elezioni che avevano premiato la leader dell’opposizione democratica Svetlana Tikhanovskaya e si è autoproclamato vincitore assoluto.
Purtroppo l’aggressione di Putin all’Ucraina ha relegato nel dimenticatoio la situazione bielorussa ma nonostante il regime di Lukashenko e nonostante il silenzio sulla sua lotta, Ales Bialiatski continua a resistere, nella sua cella, assieme a migliaia di altri cittadini bielorussi, incarcerati come lui o costretti all’esilio.
Altrettanto meritorie sono le assegnazioni all’associazione russa Memorial e a quella ucraina Center for Civil Liberties. La prima, fondata tra gli altri da Andrei Sakharov nel 1989, si è battuta da subito perché la società ex sovietica facesse finalmente i conti con l’eredità delle purghe staliniane e dei gulag; un processo pubblico ai crimini del comunismo che non fu fatto allora e che poi è stato negato da Putin che, da buon ex agente del KGB, ha ridotto settant’anni di comunismo unicamente alla vittoria di Stalin su Hitler. E che ultimamente ha bollato Memorial come ‘agente straniero’ e l’ha messa fuorilegge costringendo i suoi dirigenti ad abbandonare la Russia ma non la lotta per la democrazia in Russia.
Il Center for Civil Liberties sta svolgendo un lavoro prezioso di ricerca e documentazione dei crimini commessi dalle forze di occupazione russe in Ucraina; un lavoro che dovrà contribuire all’incriminazione di Vladimir Putin e di tutti i suoi sottoposti da parte della Corte Penale Internazionale dell’Aja. Diciamolo: i tre premi Nobel per la pace 2022 sono il regalo migliore che la comunità internazionale poteva fare a Vladimir Putin nel giorno del suo settantesimo compleanno”, concludono.