AgenPress – “Alla luce dei costi dell’energia e della necessità di evitare che crescano le diseguaglianze sociali lavoreremo, con il Parlamento Ue e il Consiglio, su misure eccezionali e mirate per utilizzare i fondi di coesione 2014-2020 a sostegno delle Pmi e delle famiglie più vulnerabili”. Così in un tweet la commissaria Ue per la coesione Elisa Ferreira.
Ferreira si riferisce ai fondi strutturali Ue stanziati per il periodo 2014-2020 e ancora non spesi. I finanziamenti per le politiche di coesione da realizzare nel periodo 2021-2027, ha sottolineato Ferreira, resteranno destinati agli investimenti a lungo termine e alla transizione. Per l’Italia la cifra in gioco dovrebbe essere pari ad alcune decine di miliardi (tra i 30 e i 40) sebbene il calcolo esatto sia molto complesso a causa dell’aumento segnato dai fondi a disposizione del nostro Paese nel biennio 2020-2021.
In questi due anni i finanziamenti sono saliti da 72 a 90 miliardi grazie all’aggiunta dei fondi supplementari per l’agricoltura e del programma React-Eu. Questo ha fatto sì che il tasso di spesa di tutti i fondi strutturali europei (incluso il Fondo per lo sviluppo rurale) si fermasse al 51% alla fine dello scorso giugno. Prendendo in considerazione soli i fondi europei dedicati allo sviluppo regionale (Fesr) la quota di quelli già spesi sale invece al 60,41% contro una media Ue del 72,56%.