AgenPress. “La salute mentale continua a essere ignorata e fa fatica a entrare nel dibattito pubblico. La salute psichica pone le domande più drammatiche: aumentano i pazienti con Alzheimer, gli adolescenti sono sempre più disorientati e attirati dalla spirale delle dipendenze e del suicidio.
Il 14% degli adolescenti ha pensieri di suicidio, anche se fortunatamente si fermano a tentativi maldestri. Non c’è dubbio che povertà, precarietà, perdita di prospettive sono tra i fattori più insidiosi per la tutela della salute mentale. E anche di questa emergenza occorre cominciare a preoccuparsi. C’è un aspetto del tutto peculiare nel nostro Sistema sanitario nazionale che non ha mai trovato una risposta adeguata negli ultimi 40 anni.
Riguarda la salute mentale di chi, nel clima di generale e progressiva precarietà, perde i suoi punti di riferimento e dopo vistose manifestazioni di ansia e di angoscia per il futuro, finisce con scivolare in una depressione da cui è sempre più difficile emergere. E’ facile immaginare che una persona possa cadere in depressione, davanti alla impossibilità di fronteggiare sul piano economico responsabilità personali e familiari.
E la depressione a sua volta riduce la capacità di reagire, contrapponendo a un periodo difficile la speranza di un futuro più sereno. Non si tratta quindi della mancanza transitoria di risorse economiche, ma piuttosto della impossibilità ad accedere a nuovi posti di lavoro. Le aziende attualmente chiudono e cercano di farlo in modo definitivo, ricavando dalla vendita delle loro imprese il minimo necessario per la loro sopravvivenza. Non lasciano intravvedere alcuna prospettiva di nuove opportunità”.
Lo sostiene in una nota Paola Binetti, senatrice dell’Udc.