AgenPress – “Ho sentito dire che sul reddito di cittadinanza noi facciamo la guerra ai poveri. Noi facciamo la guerra alla povertà, che non si abolisce per decreto come ha raccontato Luigi Di Maio; questo non lo fa manco il mago Otelma. Si combatte favorendo la crescita e l’occupazione. Chi crea ricchezza sono le aziende con i propri lavoratori, non è lo Stato che non deve rompere le scatole a chi vuole lavorare e fare”. Così la leader di FdI, Giorgia Meloni, a Palermo.
“C’è qualcuno che strilla, lasciali fare, tanto io urlo di più, sono cintura nera di urla”.
Riguardo a Letta e la questione Orban, “non sono qui a parlare della democrazia ungherese, sarebbe un dibattito lungo. Sono in campagna elettorale in Italia. Quando viene qui Letta non gli chiedete di Cuba”, dice in una intervista su RAI 1.
“La Commissione europea purtroppo usa due pesi e due misure e non è un bene: si considerano alcuni governi più amici e alcuni meno amici. Non solo con Orban: ci sono già due commissari europei che dicono che se vinciamo noi ci sono problemi. Ma loro sono organi di governo, dovrebbero rappresentare anche me”.
“Dicono che io sono autarchica? Ma io dico che l’Europa non controlla più niente, non controlla le catene delle materie prime, i regimi si sono rafforzati e i Paesi si sono indeboliti. Anche Macron dice che bisogna avere una sovranità alimentare. I Paesi difendono i loro interessi, anche l’Italia dovrebbe farlo invece di dare ragione a loro”.
“Gli ultimi dati che abbia visto dicono che la probabilità di essere maggioranza ce l’ha solo il centodestra: gli altri si presentano in ordine sparso e dicono di volere andare al governo ma sono divisi, quindi uniti solo nell’alleanza di tutti contro uno. Sarebbe serio per loro dire prima con chi ti vuoi alleare”.
E intanto a Roma spunta un murale che ritrae Meloni e Salvini in un abbraccio che nasconde dietro dei coltelli sotto lo sguardo sorridente di Berlusconi. “Ti amo poi ti odio poi ti amo poi ti odio poi ti amo Odi et Amo Roma”.