AgenPress – Un tribunale pakistano ha condannato a morte un cittadino statunitense di origine pakistana per aver violentato e decapitato la figlia di un ex diplomatico, crimine che ha suscitato indignazione in tutta la nazione dell’Asia meridionale.
Il corpo di Noor Mukadam, 27 anni, è stato trovato a Islamabad il 20 luglio. La polizia ha accusato Zahir Jaffer di un omicidio che da allora ha dominato i titoli dei giornali.
I fatti risalgono al luglio dello scorso anno, quando il pachistano-americano Zahir Jaffer, 30 anni, ha aggredito Noor Mukadam nella sua casa di Islamabad, dopo che lei aveva rifiutato la sua proposta di matrimonio, torturandola con un tirapugni e usando “un’arma affilata” per decapitarla.
Mukadam, la figlia di 27 anni di un ex ambasciatore, aveva fatto ripetuti tentativi di fuggire dalla villa, ma è stata bloccata da due membri del personale.
“Il principale imputato è stato condannato a morte”, ha detto il giudice Atta Rabbani al tribunale distrettuale di Islamabad. I genitori di Jaffer, Zakir Jaffer e Asmat Adamjee, sono stati dichiarati non colpevoli di aver tentato di insabbiare il crimine. I due membri dello staff sono stati condannati a 10 anni di carcere per concorso in omicidio. “Sono felice che la giustizia sia stata servita”, ha detto Shuakat Mukadam, il padre di Noor, che ha però contestato l’assoluzione dei genitori di Jaffer.