Salvini non ha fermato i flussi durante il boom dei migranti, li fermò Marco Minniti. E non ha mandato via gli immigrati irregolari dall’Italia come aveva promesso, anzi l’ha fatto meno di Alfano
AgenPress. Se c’è una cosa su cui la politica italiana ha dato il peggio è l’immigrazione, mettendola sempre sul piano propagandistico: “Porti aperti”, “porti chiusi”. I porti non sono mai stati né completamente aperti né completamente chiusi.
La nostra linea è molto semplice: i confini vanno presidiati. Non si può dare apertura a rotte incontrollate di immigrazione illegale, anche perché muore più gente in mare e più gente finisce nei lager libici.
Quindi, bisogna lavorare con i paesi di provenienza e transito, come peraltro io feci approvare quando ero ambasciatore all’Unione Europea, con il Migration Compact, per gestirli lì dove sono e non farli arrivare.
In secondo luogo, bisogna integrare le persone che ci sono, ed è per questo che proponiamo da un lato la possibilità di regolarizzazione per chi trova un lavoro regolare, dall’altro dei flussi di arrivo attraverso il meccanismo dello sponsor.
Inoltre, chi arriva in Italia deve potersi integrare, deve poter diventare cittadino, deve fare corsi di italiano obbligatori, deve avere anche lo Ius Scholae se frequenta dei cicli scolastici in Italia.
Tutto questo è un modo serio per gestire l’immigrazione, e non con le balle di Salvini. Salvini non ha fermato i flussi durante il boom dei migranti, li fermò Marco Minniti, con politiche anche molto dure, ma in quel momento inevitabili. E non ha mandato via gli immigrati irregolari dall’Italia come aveva promesso, anzi l’ha fatto meno di Alfano.
Tutto questo è, di nuovo, un grande dibattito italiano fuori dalla realtà, che riduce cose molto complesse a slogan semplici, e non è quello che vogliamo fare noi.
E’ quanto dichiara Carlo Calenda leader di Azione.