I toni del candidato del partito democratico rinviano tragicamente a uno squadrismo di ritorno: l’intolleranza e la denigrazione dell’avversario, questa è la vera essenza del fascismo
AgenPress. Esorto i miei amici a non assecondare e ricambiare l’aggressione di cui sono oggetto da parte di uno dei competitori nel collegio uninominale di Avellino, specificamente il candidato del partito Democratico.
Ho accettato di tornare ad Avellino da candidato, ben sapendo che si tratta di un collegio storico della sinistra, mai vinto dal centrodestra, che ad Avellino ha perso tutte le elezioni comunali, regionali e politiche dal 1994 ad oggi.
Ho accettato la sfida, che è duplice: contro il deputato uscente, l’on.Gubitosa, che i sondaggi segnalano favorito nella successione a se stesso, e contro il candidato del partito che esprime la quasi totalità dei vertici istituzionali della provincia, il Pd.
Il mio ritorno è un atto di amore per la provincia e per il centrodestra, che io stesso ho fondato, in anni lontani. Non torno per alimentare divisioni e rancori, nè per assecondarli. Faremo una campagna elettorale serena e centrata sul programma del centrodestra e di Giorgia Meloni per il cambiamento di questo Paese.
Sorrido quando gli uomini del sistema cercano di rifarsi una improbabile verginità accusandomi di connubio con un presunto fascismo di ritorno. Il centrodestra ha fatto i conti con la storia, ha detto le parole giuste quando andavano dette.
I toni del candidato del partito democratico invece rinviano tragicamente a uno squadrismo di ritorno: l’intolleranza e la denigrazione dell’avversario, questa è la vera essenza del fascismo. Ed è un fascismo rosso, come quello originario, che non a caso nasceva a sinistra.
E’ quanto dichiara, in una nota, Gianfranco Rotondi, presidente di Verde è Popolare.