AgenPress – Il Dipartimento di Giustizia ha rilasciato una versione redatta della dichiarazione giurata utilizzata per motivare la ricerca dell’FBI nella tenuta di Mar-a-Lago di Donald Trump per prove di potenziali violazioni dell’Espionage Act e ostruzione alla giustizia, inclusa la conservazione illegale di documenti riservati i pubblici ministeri dicono che non avrebbero dovuto essere lì.
La dichiarazione giurata di 38 pagine , presentata da un agente speciale dell’FBI non identificato con una formazione “specifica per le indagini di controspionaggio e spionaggio”, afferma che c’erano probabili motivi per ritenere che le informazioni classificate della difesa nazionale o i registri soggetti ai requisiti di conservazione presidenziale fossero ancora da qualche parte a Mar- a-Lago.
“Esistono anche probabili motivi per ritenere che verranno trovate prove di ostruzione”, afferma la dichiarazione giurata, sebbene non specifichi quali indagini o indagini siano state potenzialmente ostacolate.
In una mozione di accompagnamento il governo ha riconosciuto che l’indagine ha avuto la collaborazione di un “numero significativo” di testimoni.
La dichiarazione delinea una sequenza temporale dell’indagine penale dell’FBI, aperta a febbraio su rinvio degli archivi nazionali. Tale indagine, afferma la dichiarazione giurata, ha stabilito che le scatole prelevate da Mar-a-Lago a gennaio contenevano “documenti recanti contrassegni di classificazione, che sembrano contenere informazioni sulla difesa nazionale (NDI)” ed erano state conservate presso il club in un “luogo non autorizzato .”
Quando l’FBI ha esaminato quelle scatole a maggio, ha scoperto “184 documenti unici recanti contrassegni di classificazione”, di cui 67 contrassegnati come “RISERVATO”, 92 contrassegnati come “SEGRETI” e 25 documenti identificati come “TOP SECRET”, dove la divulgazione non autorizzata potrebbe ragionevolmente comportare “danni eccezionalmente gravi per la sicurezza nazionale”.
La revisione ha anche rivelato documenti recanti alcuni dei più alti segni di compartimentazione del governo, indicando che Trump aveva nascosto per un anno intero informazioni relative a fonti segrete di intelligence umana, sforzi di sorveglianza straniera e documenti “controllati dall’originator”, che non possono essere condivisi con nessuno senza il approvazione della fonte originale.
“E’ finita: Trump sarà incriminato. Al Dipartimento di Giustizia non resta che decidere se attendere dopo le elezioni di metà mandato per cercare formalmente l’incriminazione dal grand jury”, afferma il Daily Beast in un commento di Brad Moss, che alimenta il dibattito in corso su una possibile incriminazione dell’ex presidente in seguito ai documenti sequestrati a Mar-a-Lago.
“Trump era in possesso non autorizzato di informazioni di difesa nazionale, identificati chiaramente come documenti classificati. Era stato avvertito dal Governo che non poteva per tenere quei documenti a Mar-a-Lago. Ha continuato a mantenere il possesso delle carte (e anche cercato di nasconderle in diversi posti della sua proprietà) fino alla perquisizione dell’Fbi”, spiega Moss, secondo il quale senza un “cambio delle circostanze legali, al Dipartimento di Giustizia non resta che decidere se attendere fino a dopo le elezioni di metà mandato per cercare un’incriminazione dal gran jury”.
Il governo degli Stati Uniti lo aveva informato del fatto che non gli era permesso conservare quei documenti a Mar-a-Lago.