AgenPress. A margine della vicenda afferente all’abbattimento di tutti i suidi (cinghiali e maiali) tranne 2 imposto con ordinanza esecutiva dalla ASL Roma 1 alla Sfattoria degli Ultimi, la segreteria nazionale del Partito Animalista Europeo, presente sin dal primo giorno al presidio permanente in via Arcore 92 a Roma con diversi attivisti e lo stesso presidente Stefano Fuccelli, ha instaurato formali istanze notificate e contatti diretti telefonici con il Direttore Generale DGSAF, dott. Pierdavide Lecchini, al fine di modificare il dispositivo dirigenziale DGSAF 12438 del 18/05/22, che imponeva proprio il limite di 2 suidi per i rifugi/santuari/oasi, rifacendosi al modello virtuoso della Regione Piemonte che per prima ha cancellato tale limite.
Alla luce di quanto attuato dall’ Assessorato alla Salute e Welfare e alle deroghe applicate nella suddetta regione per tali realtà denominate “santuari” si è richiesto in virtù di equità e buon senso di tenere in debito conto anche orientamenti più estensivi e rispettosi di condizioni non ancora ben definite giuridicamente ma presenti e attive in tutto il territorio nazionale a tutela del benessere animale.
L’istanza è stata accolta dal Ministero della Salute con Dispositivo Dirigenziale DGSAF Registro – Classif: I.5.i.q.1/2022/1 a firma del Direttore Generale dott. Lecchini avente per oggetto: “Sistema I&R – dispositivo dirigenziale inerente all’identificazione e registrazione dei suini detenuti per finalità diverse dagli usi zootecnici e dalla produzione di alimenti trasmesso con nota DGSAF 12438 del 18/05/22 – Chiarimenti applicativi”. nel suddetto dispositivo si esplicita che “Con riferimento al dispositivo in oggetto, si chiarisce che lo stesso è applicabile esclusivamente a quelle situazioni in cui privati cittadini tengono presso le proprie residenze o abitazioni private fino ad un massimo di due suini per finalità diverse dagli usi zootecnici e dalla produzione di alimenti.
Pertanto le disposizioni contenute nel provvedimento citato non sono applicabili a rifugi per animali, né ad altre situazioni in cui gli animali sono tenuti per scopo ricreativo, dimostrativo, culturale e altro“. (notizia diffusa tramite post nella pagina FB del PAE il 19 agosto e ripresa dall’agenzia stampa AP ).
“Tale nota esclude dall’ambito di applicazione del medesimo dispositivo dirigenziale tutti i rifugi di suidi, resta in essere, pertanto, il precedente provvedimento DGSAF del 4 febbraio scorso che esclude dalla macellazione/abbattimento tutti i suidi registrati NON DPA senza porre alcun limite numerico. – dichiara il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli – Questo non significa il riconoscimento giuridico dei cosiddetti “santuari” ma nell’intervallo di tempo che intercorre fra l’avvio di un iter burocratico-giuridico e la sua conclusione tutti i suidi dei santuari ora sono tutelati.
Adesso spetta alle Regioni recepire ed attuare i chiarimenti applicativi dell’ultimo dispositivo dirigenziale. Nonostante il nostro formale invito (nel periodo antecedente l’ultimo dispositivo DGSAF diramato dal Ministero) al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, di voler recepire il punto 4 comma secondo delle “Disposizioni per la regolarizzazione dei suidi non DPA” della Regione Piemonte recante “Eccezione vien fatta, per i cosiddetti “santuari”, associazioni animaliste, oasi o altri enti di tutela e protezione dove, in deroga quanto previsto al punto 4), è possibile detenere un numero di suidi NON DPA superiore a 2”, l’amministrazione ha ignorato il nostro appello palesando totale mancanza di sensibilità e buon senso. – continua Fuccelli – .
Preso atto della nuova nota esplicativa ministeriale abbiamo nuovamente interessato il presidente Zingaretti ma questa volta tramite atto di diffida ad adempiere provvedendo al recepimento ed attuazione dell’ultimo Dispositivo Dirigenziale del Ministero della Salute DGSAF entro un congruo termine e comunque non oltre la data del 12 settembre giorno in cui si terrà l’udienza presso il TAR per valutare la fondatezza del ricorso presentato da Paola Samaritani responsabile del santuario la Sfattoria degli Ultimi. Con riserva di ricorrere, in caso di mancato rispetto, presso tutte le sedi giudiziarie ritenute più opportune per verificare tanto il mancato obbligo di risposta quanto l’eccesso di potere.”