AgenPress – Il capo di Gabinetto di Roma, Albino Ruberti, ha rassegnato le sue dimissioni con una lettera inviata al sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri.
Ruberti, detto Rocky per via del temperamento focoso, ha preso la decisione dopo la pubblicazione, da parte del Foglio, del video shock che lo vede protagonista di un’accesa lite con pesanti minacce.
“Per evitare strumentalizzazioni che possano ledere il tuo prestigio e quello dell’istituzione che rappresenti, con la presente rimetto il mio mandato da Capo da Gabinetto”, scrive Ruberti nella lettera. “Illustrissimo sindaco, in merito al video pubblicato nella serata di ieri dal quotidiano ‘Il Foglio’ – scrive – confermo che quanto avvenuto trattasi di un litigio verbale durante una cena privata, che nulla ha a che vedere con il mio ruolo istituzionale. In particolare, ho reagito con durezza alla frase ‘mi ti compro’, che pur non costituendo in sé una concreta proposta corruttiva, mi ha portato a chiedere con foga sicuramente eccessiva e termini inappropriati, di ritirarla immediatamente perché l’ho considerata lesiva della mia onorabilità”. “Sono a disposizione per ogni chiarimento che riterrai necessario – prosegue – e, per evitare strumentalizzazioni che possano ledere il tuo prestigio e quello dell’istituzione che rappresenti, con la presente rimetto il mio mandato da Capo da Gabinetto”.
“Io li ammazzo… Devono venire a chiedere scusa per quello che mi hanno chiesto… A me non me dicono ‘io me te compro'”. E ancora: “Se devono inginocchià. Altrimenti io lo scrivo a tutti quello che sti pezzi de… mi hanno detto… Io gli sparo, li ammazzo”, sarebbero le frasi pronunciate da Ruberti durante la discussione.
Il video è stato girato a Frosinone, al termine di una cena dove erano presenti anche la consigliera regionale del Pd Sara Battisti – compagna di Ruberti – e il candidato dem alla Camera Francesco De Angelis.
“Sara se stai dalla parte loro io prendo le conseguenze….”. La ripresa si interrompe con un urlo di sottofondo “oddio” di una donna.
L’alto dirigente del Campidoglio è fuori di sé contro un certo Vladimiro, ma a un certo punto cita anche un altro nome, Adriano. Ruberti è furioso: “Tuo fratello a tavola mi ha detto: ‘me te compro’. A me!” urla il capo di gabinetto di Gualtieri dicendo più volte “lo ammazzo”, “gli sparo”, “li ammazzo”, e chiedendo le “scuse in ginocchio” dell’interlocutore, “si deve inginoccchia’ entro 5 minuti”.