Agenpress -In due giorni, 139 nuovi casi, un terzo decesso e, per la prima volta, un caso in Corea del Sud e la conferma che il virus è stato individuato in Cina anche fuori dalla città di Wuang.
In Cina non si fermano i nuovi casi di contagio del misterioso virus simile alla Sars, a pochi giorni dal Capodanno cinese che rischia di diffonderlo in tutto il Paese.
Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha convocato il Comitato di emergenza in merito al nuovo coronavirus.
Il comitato si riunirà il 22 gennaio a Ginevra per accertare se il focolaio di casi “rappresenti un’emergenza di salute pubblica di livello internazionale e quali raccomandazioni dovrebbero essere fatte per fronteggiarla”.
L’origine del virus è stata individuata con discreta certezza in un mercato del pesce a Wuah, ma secondo Zhong, interpellato da Cctv, anche chi non ha visitato la città cinese potrebbe aver contratto il virus molto simile a quella Sars che tra il 2002 e il 2003 fece 650 morti tra Cina e Hong Kong.
Il pensiero va infatti inevitabilmente all’epidemia di Sars che, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), tra il 2002 e il 2003 fece registrare 813 decessi e 8.437 contagi in una trentina di Paesi: anche in questo caso alla base dell’infezione respiratoria era un coronavirus comparso in Cina. Gli esperti invitano però alla cautela nelle similitudini e invitano a non creare allarmismo, sottolineando come si tratti ora di un nuovo ceppo del virus.
Dopo vari casi di ‘polmonite misteriosa’ segnalati lo scorso dicembre a Wuhan (con un legame con il mercato di Huanan Seafood, un mercato all’ingrosso di frutti di mare e animali vivi), il 9 gennaio 2020 il CDC cinese ha reso nota infatti l’identificazione di un nuovo coronavirus (2019-nCoV) come agente che ha causato le polmoniti ed è stata resa pubblica la sequenza genomica. Ad oggi, due casi sono stati segnalati anche a Pechino e uno a Shenzhen al Sud, e alcuni si registrano pure fuori dalla Cina e associati a viaggi: due in Thailandia, uno in Giappone e uno in Corea del Sud. Insomma, il virus sta circolando e secondo una stima dell’Imperial College di Londra i casi reali potrebbero essere circa 1.700.