Agenpress – Da gennaio a giugno di quest’anno sono state create circa 230.000 posizioni lavorative alle dipendenze al netto dei fattori stagionali, quasi 100.000 in più rispetto allo stesso periodo del 2019 prima della pandemia. Nei mesi primaverili la dinamica dell’occupazione dipendente ha mostrato tuttavia segnali di rallentamento: la differenza tra le assunzioni e le cessazioni si è ridotta, pur restando ampiamente positiva.
Nel comparto industriale il numero di nuove posizioni lavorative è rimasto stabile, mentre
nelle costruzioni si è confermata la forte frenata già riscontrata nel bimestre marzo-aprile.
Anche nel commercio e nel turismo in maggio e giugno sono emersi segnali di indebolimento; in questi settori tuttavia, nei primi sei mesi dell’anno, sono stati creati oltre 90.000 posti di lavoro, circa 29.000 in più di quelli del 2019.
Il recente rallentamento del comparto turistico e di quello del commercio, settori che ricorrono in misura maggiore a rapporti di lavoro di breve durata, si è riflesso in una frenata complessiva della crescita delle posizioni a termine.
Nei primi sei mesi dell’anno esse hanno rappresentato circa un quarto delle attivazioni nette, dopo aver tenuto conto dei fattori stagionali.
Al contrario, l’occupazione a tempo indeterminato ha beneficiato del continuo aumento del numero di trasformazioni di contratti temporanei in permanenti che negli ultimi mesi è tornato sui livelli del 2019. A fronte di un andamento costante delle assunzioni e dei licenziamenti, si è registrato un lieve calo delle dimissioni; queste ultime erano cresciute rapidamente nel 2021, quando la ripresa del mercato del lavoro aveva alimentato le transizioni di lavoratori da un’impresa a un’altra. È proseguita inoltre la riduzione del numero di contratti di apprendistato, particolarmente marcata a partire dal dicembre 2021.