AgenPress – Resta sospeso il processo ai quattro 007 egiziani accusati di avere sequestrato, torturato e ucciso Giulio Regeni nel 2016 al Cairo. Lo ha deciso la corte di Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura di Roma contro la decisione del gup che l’11 aprile scorso ha disposto la sospensione del procedimento disponendo nuove ricerche degli imputati a cui notificare gli atti. Con la decisione della Cassazione si riducono i margini, in base a quanto si apprende, di potere celebrare un processo in Italia sul caso Regeni.
In mattinata il legale della famiglia aveva detto che “non ci sarà mai una pietra tombale su questo caso perché noi qui ci saremo sempre, ma quella che viene presa oggi è una decisione che riguarda la dignità dell’Italia”.
Oggi la Cassazione era chiamata a decidere in merito al ricorso presentato dalla Procura di Roma con cui chiedeva che poteva andare avanti il processo a carico di quattro 007 egiziani accusati di avere sequestrato, torturato ed ucciso il ricercatore italiano nel febbraio del 2016
“I giudici devono decidere se si può procedere anche in assenza degli imputati che si fingono inconsapevoli. Sappiamo che gli 007 sanno tutto di questo processo, ma fingono di non sapere e si sottraggono a questo processo. La battaglia non è solo per Giulio, capite l’importanza di poter decidere di procedere con imputati che fanno i furbi”, aveva detto Alessandra Ballerini, legale di Paola e Claudio.