AgenPress. Questa mattina si è tenuto a Palazzo Chigi un incontro tra Cgil, Cisl, Uil e il Presidente del Consiglio Mario Draghi al quale erano presenti anche i Ministri del lavoro Andrea Orlando, dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, della pubblica amministrazione Renato Brunetta, delle politiche agricole Stefano Patuanelli.
Si è trattato di un confronto molto positivo, nel corso del quale si è convenuto un metodo di
lavoro per i prossimi mesi.
Il Presidente Draghi nell’esprimere la preoccupazione che l’aumento del costo della vita
produca effetti deteriori sui cittadini più deboli, aumentando la forbice delle diseguaglianze,
ha sottolineato la necessità di mettere in campo un patto sociale che sostenga la crescita e
che tuteli il potere di acquisto di salari e pensioni. Oltre a ricordare i 33 miliardi già stanziati per contrastare gli aumenti del prezzo dell’energia, ha anticipato anche che la Commissione Europea sta lavorando su una risoluzione sul tetto massimo del prezzo del gas che verrà presentata ai Paesi membri nel mese di settembre.
A questo scopo ha, quindi, proposto una serie di incontri nei quali intensificare il confronto
su Pnrr, politiche industriali, energia, legge di bilancio. Inoltre, è stata sottolineata la necessità di ridurre il carico fiscale sui lavoratori, in particolare quelli con basse retribuzioni, individuando in modo adeguato le coperture.
Infine, il Presidente ha evidenziato l’importanza di rafforzare il modello contrattuale per
dare dignità al lavoro, in un momento di grave inflazione, e per allargare le tutele collegate
ai contratti collettivi, anche in risposta alla proposta sul salario minimo formulata in sede
europea.
Il Ministro Orlando si è soffermato sull’ipotesi di salario minimo, rispetto alla quale non è
stata ancora dettagliata una soluzione tecnica. Il Ministero starebbe lavorando su una
proposta che tenga conto delle indicazioni delle parti sociali e delle forze datoriali. Altro
tema sarà quello delle decontribuzioni e, di conseguenza, della riduzione del cuneo fiscale
che non dovrà scoraggiare i rinnovi contrattuali e sul quale dovranno essere previste
apposite sessioni di approfondimento.
La Cisl, nell’apprezzare l’incontro che disegna un metodo di lavoro strutturale per affrontare
l’emergenza, ma anche disegnare una visione di Paese di lungo periodo, ha sottolineato che, sebbene le misure contenute del Decreto Aiuti siano positive, non possono assolutamente essere considerate sufficienti, pertanto è necessario estendere il bonus 200 € a lavoratori precari pubblici e privati, lavoratori saltuari, operai agricoli, operatori dello spettacolo e in somministrazione; rendere strutturale l’abbattimento delle accise sui carburanti; allargare la platea degli sconti in bolletta; defiscalizzare i flexible benefits fino a 1.000 € per promuovere rinnovi che sostengano potere d’acquisto e consumi.
Le risorse per finanziare queste misure devono essere reperite dal prelievo sull’extraprofitto
delle aziende energetiche e tassando maggiormente le multinazionali, in particolare quelle
dell’economia digitale e della logistica, che in tempo di crisi hanno enormemente
incrementato il fatturato, provvedendo a redistribuire sulle fasce più deboli tutto l’extragettito Iva, ed eventualmente anche valutando lo scostamento di bilancio.
La Cisl ha inoltre sottolineato che particolare attenzione deve essere posta ai temi fiscali, a
partire dalla riduzione del cuneo fiscale, finalizzando la stessa sulla componente Irpef, dal
momento che un intervento sui contributi previdenziali finirebbe per penalizzare i futuri
pensionati; aumentare i sostegni agli incapienti; rendere più equa la no tax area per i
pensionati; azzerare il prelievo sui rinnovi contrattuali di II livello, pubblici e privati, a partire dagli accordi di produttività e welfare; rafforzare il principio di progressività nella delega fiscale sono gli altri temi posti all’attenzione del Governo.
Abbiamo ribadito, altresì, la contrarietà della Cisl al salario minimo legale, dal momento che
i 161 contratti siglati da Cgil Cisl e Uil secondo i dati Uniemens coprono il 92% del lavoro
regolare al netto di quello agricolo e domestico e che in ogni caso per sconfiggere il lavoro
povero non basta una norma ma è necessario aprire una discussione per prevedere
strumenti che consentano di contrastare con maggiore efficacia i contratti pirata e
soprattutto combattere il lavoro irregolare, rafforzando i servizi ispettivi e anche
introducendo sanzioni di tipo penale.
Inoltre, la Cisl nel condividere la necessità di rinnovare i contratti nel settore privato, ha
sollecitato il Governo al completamento del ciclo dei rinnovi dei contratti nel pubblico
impiego, in particolare di enti locali, scuola, università, ricerca e quelli dell’area della
dirigenza, sottolineando che è necessario individuare nei meccanismi dell’Ipca strumenti
utili a disinnescare gli effetti della speculazione sui prodotti energetici.
La crescita per la Cisl rimane l’obiettivo a cui è necessario puntare, tenendo presente anche
tutti gli altri aspetti che consentono di disegnare il futuro del Paese, dalle politiche
industriali, all’istruzione, alla non autosufficienza, alla pubblica amministrazione, etc.
Infine abbiamo ribadito che è indispensabile affrontare il tema delle pensioni, perché è
impensabile riproporre il prossimo gennaio uno scalone che avrebbe effetti deleteri
nell’attuale contesto economico e sociale, pertanto abbiamo sollecitato il Governo sulla
necessità di arrivare a scelte condivise prima della legge di bilancio.
Il Presidente del Consiglio ha apprezzato i contributi presentati dalla Cisl e ha confermato
l’intenzione di varare entro luglio un provvedimento sui temi discussi i cui contenuti saranno oggetto di un nuovo incontro con le Organizzazioni sindacali nell’ultima settimana del mese prima della valutazione in Consiglio dei Ministri e di affrontare gli altri temi in apposite sedute di analisi da calendarizzare a breve.
Il Presidente Draghi ha insistito, quindi, sulla volontà del Governo di implementare la
propensione al dialogo, assumendo le sensibilità delle parti sociali e indirizzando gli sforzi
verso soluzioni alternative al conflitto, raccogliendo l’impostazione della nostra
Organizzazione in ordine all’avvio di una rinnovata fase di concertazione. A questo proposito si è impegnato a favorire una maggiore comunicazione rispetto ai temi del negoziato internazionale in materia di energia.