AgenPress – Il Papa torna all’Angelus a pregare per la fine della guerra in Ucraina. Ha parlato della “bestialità della guerra”, “atto barbaro e sacrilego”. “La guerra non può essere qualcosa di inevitabile”, ha sottolineato il Pontefice.
Il rapporto con Dio non può essere basato “sulla pura osservanza dei comandi, sul senso del dovere. Può essere anche il nostro problema con noi e con Dio: perdere di vista che è Padre e vivere una religione distante, fatta di divieti e doveri. E la conseguenza di questa distanza è la rigidità verso il prossimo, che non si vede più come fratello”.
Parlando dell’amore del padre, raccontato dal Vangelo, il Papa ha sottolineato: “Lo sanno bene i genitori, che si avvicinano molto al sentire di Dio. È bello quello che dice un papà in un romanzo: ‘Quando sono diventato padre, ho capito Dio'”, ha detto il Papa citando ‘Papà Goriot’ di Honoré de Balzac. “Sempre Dio perdona, sempre, siamo noi a stancarci di chiedere perdono ma Dio perdona sempre”.
“C’è bisogno di ripudiare al guerra luogo di morte, dove i padri e le madri seppelliscono i figli, dove gli uomini uccidono i loro fratelli senza averli nemmeno visti, dove i potenti decidono e i poveri muoiono”.
“E’ passato più di un mese dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, dall’inizio di questa guerra crudele e insensata che come ogni guerra rappresenta una sconfitta per tutti, per tutti noi”.