AgenPress – La Corte d’appello di Milano ha confermato l’assoluzione per il ministro del Turismo ed esponente della Lega Massimo Garavaglia, assolto “per non aver commesso il fatto” nel luglio 2019 in primo grado dall’accusa di turbativa d’asta su una gara per il servizio di trasporto di persone dializzate del 2014, quando era assessore lombardo all’Economia.
I giudici hanno assolto anche tutti gli altri imputati tra cui l’ex vicepresidente della Regione Lombardia, Mario Mantovani, che era stato condannato in primo grado a oltre 5 anni e che era stato arrestato nel 2015 per corruzione, concussione e turbativa d’asta.
“Sette anni sono molto lunghi, però sono convinto che alla fine alla cattiva giustizia si è contrapposta la buona di oggi”, ha detto visibilmente emozionato e dopo aver abbracciato il suo legale Roberto Lassini e i suoi collaboratori, Mario Mantovani. “Onore alla Corte d’appello di Milano che ha cercato la verità. Sono stato assolto con formula piena e sono soddisfatto che sia stata accertata la verità”.
La Corte d’appello di Milano “ha rivoluzionato la sentenza di primo grado per quanto riguarda le condanne e ha nello stesso tempo ridicolizzato l’indagine per come è stata fatta e per il taglio che era stato dato”, ha spiegato l’avvocato Jacopo Pensa, legale del ministro del Turismo Massimo Garavaglia. “Questa è la prova di una giustizia che deve andare a guardare, a leggere, a studiare e ad ascoltare, fino adesso era stata una giustizia inascoltata”.
L’altro legale di Garavaglia, l’avvocato Gaia Pensa, ha chiarito che “già in udienza preliminare erano state enucleate tante prove e invece non sono state prese in considerazione e dunque si poteva risparmiare tanto tempo, ma è andata bene”. L’unica parte della sentenza di primo grado confermata, ha precisato Jacopo Pensa, “è stata quella delle due assoluzioni che erano state già decise”.