Benzina. Prezzo medio settimanale +8 cent., 1,953 euro. Codacons, +570 euro annui a famiglia

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AgenPress –  Balzo di 8 centesimi in una settimana per il prezzo della benzina che è costata 1.953 euro al litro in media tra il 28 febbraio e 6 marzo scorso, secondo la rilevazione del Mite rispetto a 1,870 euro al litro della settimana precedente.

Schizzato anche il costo del gasolio auto che ha subito anch’esso un rincaro di 8 centesimi e si è portato a 1,829 euro al litro rispetto a 1,740 euro della settimana tra il 21 e il 27 febbraio. Aumento di poco più di 15 centesimi per il gasolio da riscaldamento salito a 1.715,92 euro al litro da 1,565 euro della settimana prima.

Da inizio anno la benzina ha subito un rincaro del +13,3%, mentre il gasolio è aumentato del +15,2%, con un maggiore costo per un pieno ad un’auto di media cilindrata pari a +12 euro.

Lo afferma il Codacons, commentando i dati diffusi oggi dal Mite. “E nel confronto con il 2021 i dati sui carburanti appaiono addirittura tragici – aggiunge l’associazione in difesa dei consumatori – Considerando i listini alla pompa in vigore oggi elaborati da Quotidiano Energia, pari ad una media di 2,010 euro/litro la benzina, 1,910 euro/litro il gasolio, un litro di verde – calcola il Codacons – costa il 28,3% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre per il gasolio si spende addirittura il 33% in più con un rincaro sul pieno pari a +22,2 euro per una auto a benzina, +23,7 euro per una vettura diesel”.

Secondo il Codacons “la stangata raggiunge così quota +533 euro annui a famiglia in caso di auto a benzina, +568,8 euro la maggiore spesa annua per i rifornimenti in caso di auto diesel. E mentre in Italia imprese e attività produttive si fermano non potendo più sostenere i costi impossibili dei carburanti, il Governo resta a guardare e le casse dello Stato si arricchiscono grazie all’escalation dei prezzi alla pompa e alle tasse su benzina e gasolio – denuncia il presidente Carlo Rienzi – Un comportamento ‘immorale’ considerato l’ampio margine dell’esecutivo per intervenire su Iva e accise e calmierare i listini”.

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