Incendi: Conapo, alcune Regioni spregiudicate, serve riforma legge quadro

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AgenPress. “La legge affida alle regioni la piena responsabilità della lotta gli incendi boschivi. I vigili del fuoco possono concorrere con le regioni fermo restando i loro compiti principali di soccorso pubblico. Per questo le regioni più virtuose ogni estate finanziano convenzioni con i vigili del fuoco e potenziano il servizio estivo con squadra aggiuntive.

Vi sono poi regioni che hanno una politica degli incendi un po’ troppo spregiudicata e dirottano altrove i finanziamenti per le convenzioni da stipulare con i vigili del fuoco, forse sperando nella fortuna, nella pioggia o nel fatto che poi tanto quando brucia tutto interviene il sistema nazionale a spese extraregionali.

Non faccio nomi perché non voglio alimentare polemiche di tipo politico ma basta andare a vedere quali sono le regioni che hanno attivato convenzioni con i vigili del fuoco e quali lo hanno fatto per tempo con organizzazione adeguata, per farsi un idea di come vengono gestiti gli incendi in Italia. Oppure basta guardare quali sono le regioni nelle quali tutti gli anni si ripete sistematicamente la stessa storia di organizzazione insufficiente e ricorso allo Stato per emergenza conclamata dopo che è tutto bruciato ”.

Lo dichiara Marco Piergallini, segretario generale aggiunto del Conapo, il sindacato dei vigili del fuoco.

“Serve una riforma della legge quadro 53 del 2000 che dia un ruolo di primo piano ai vigili del fuoco e ne potenzi uomini e mezzi, come serve – aggiunge Piergallini – un organo di supervisione nazionale che possa intervenire per tempo laddove le regioni sono inadempienti o ritardatarie, gli incendi non aspettano. Servono inoltre più strumenti per contrastare l’azione criminale dei piromani e verifiche severe sulle misure di prevenzione che spesso restano solo sulla carta.

Siamo convinti che con spesa pubblica molto inferiore a quella odierna si potrebbero potenziare i vigili del fuoco ed avere risultati migliori in termini di incendi boschivi, per questo chiediamo attenzione al presidente del consiglio Draghi, al ministro dell’ interno Lamorgese e al ministro per le politiche agricole alimentari e forestali Patuanelli”.

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