AgenPress. Roberta Alverà, presidente dell’associazione imprenditori Cortina D’Ampezzo, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Cosa succede in città”, condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.
“Avere una posizione definita è difficile perché è un anno in cui siamo stati abituati a tutto e al contrario di tutto, è difficile avere delle certezze. Sono uscite delle normative che però non coprono molti dubbi. Nelle strutture ricettive non ci sarebbe concesso chiedere il Green pass al check in perché violeremmo la privacy dei clienti, ma se all’interno delle nostre strutture i clienti accedessero al ristorante o alla piscina allora saremmo tenuti a chiederlo. Non è che possiamo mettere qualcuno in ogni area dell’albergo, quindi gioco forza dovremmo chiederlo al check in. Ci stiamo preparando e stiamo chiedendo dei chiarimenti su questi aspetti.
Ci arrivano sicuramente tantissime telefonate da coloro che si stanno preparando alla vacanza chiedendo delucidazioni, però non ci sono state tante disdette delle prenotazioni. Ci sono clienti che già a giugno portavano il loro certificato di vaccinazione, cosa peraltro non richiesta, quindi da un certo punto di vista anche il fruitore del servizio si sente di esibire il certificato vaccinale e questo fa capire che c’è un certo senso di responsabilità.
Poi ovviamente c’è chi pensa che sia un sopruso e non accetta questo obbligo. Ma se la norma prevede di chiederlo lo chiederemo e l’avventore che si rifiuterà non verrà accettato. Noi abbiamo istituito un hub dedicato a Cortina e abbiamo dato l’opportunità a tutto il personale ricettivo di andare a vaccinarsi, da qui però a dare un’obbligatorietà la vedo dura”.