AgenPress. Eugenio Filograna, presidente del movimento Autonomi e Partite Iva, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
“Mancano 630 decreti attuativi e 9 miliardi che non partono e pensiamo al cashback –ha affermato Filograna-. Io credo che le innovazioni e le incentivazioni vadano bene, quando però le cose normali funzionano.
E’ inutile parlare di grattacieli, quando non sappiamo fare le fondamenta. Me la prendo più coi governi precedenti che con questo. Abbiamo mille miliardi nel bilancio dello Stato di crediti inesigibili, la maggior parte delle quali sono cartelle esattoriali di 3mila euro legate ad evasione fiscale di migliaia di partite iva che non esistono più, micro partite iva sotto i 30mila euro. Se apri la partita iva e non fai il furbetto vai a pagare oltre il 70% di tasse in un anno, è sbagliata la politica tributaria.
Noi parliamo di cashback ma abbiamo mille miliardi che possono essere risolti. Noi l’abbiamo data una soluzione: un credito di mille miliardi è un debito perché devo trovare la formula per coprirlo, a questo punto il debito dovrebbe essere spalmato e lo Stato lo può fare attraverso un condono equitativo. Circa 300 miliardi sarebbero subito nelle casse dello Stato. Fare i monolitici non serve a nulla.
Il popolo italiano è il più ricco del mondo, a fare schifo è il pubblico, la burocrazia, la politica tributaria ed economica, anche quella di Draghi. Noi autonomi e partite iva siamo il terzo simbolo dei partiti nazionali, questo vuol dire che la gente è stanca, sta cercando qualcosa di più concreto.
Il pil è la somma di tutti gli autonomi e partite iva, ma non contiamo nulla. Il governo Conte ha ammazzato centinaia di miglia di partite iva in un anno, il secondo più del primo. Sono contento che la Lega abbia abbandonato quel governo, perché era assurdo che rimanesse lì a suggellare il decreto dignità e il reddito di cittadinanza fatto in quel modo che premia i nullafacenti. 1 milione di partite iva rischiano di chiudere entro la prossima primavera”.