AgenPress. Paolo Crepet, psichiatra, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
“Un conto è quello che sta accadendo oggi, un conto era quello che accadeva a dicembre con mille morti al giorno e la situazione erratamente fuori controllo. Dopodichè, è ovvio che una persona in ospedale debba entrare con tutte le precauzioni del caso. Ma il problema è a monte: noi abbiamo scelto di dare la parola solo ed esclusivamente ad una categoria, quella di virologi e microbiologi.
Pensare per un anno e mezzo solo con la loro testa è stato un errore formidabile. Il virologo sa di psicologia umana quanto io so di fisica atomica. Il fatto stesso che nel Cts non ci sia neanche l’ombra di persone che avessero competenze di relazioni, di emotività, di psicologia, dimostra che non c’è attenzione alla persone.
Noi non siamo un mucchio di cellule, siamo persone. Durante la pandemia è stato detto chiaramente che noi siamo i nostri organi, tutto il resto: corpo e mente non sono stati considerati. L’ordine dei medici non ha mai messo bocca su questo, forse a nome della medicina, a nome di Ippocrate si poteva dire qualcosa del tipo: esiste la mente”.