AgenPress – In Marocco i soccorritori sono entrati nel tunnel scavato per estrarre il piccolo Ryan dal pozzo in cui è caduto quasi cento ore fa.
Alle 7, stamattina, ha bevuto e mangiato qualcosa. È al suo quinto giorno, ma Ryan, con i suoi 5 anni, è vivo e reagisce. I soccorritori, alle due, hanno detto che mancavano “altre cinque ore di lavoro”. Si procede in realtà centimetro dopo centimetro, nella speranza di non trovare altri intoppi.
L’ultimo ostacolo è una roccia che da tre ore viene picconata con tenacia. Restano due metri circa, dicono gli ingegneri, per arrivare al piccolo Alfredino del Marocco. I tubi inseriti tra il cratere scavato dai soccorritori e il pozzo, per consolidare il tunnel di raccordo, spingono contro questa roccia. Ryan, bloccato a 32 metri potrebbe scivolare ancora più giù, perché il pozzo è profondo 60 metri. Il piccolo, dopo tutto questo tempo, è anche a rischio ipotermia.
Nel tunnel ora è entrata anche una squadra di medici, pronti a prestare il primo soccorso al bimbo di 5 anni, di cui si ignorano al momento le condizioni di salute. Sul posto è presente anche un elicottero della gendarmeria reale marocchina, pronto a trasportare il bambino in ospedale.
Il piccolo Ryan è ancora vivo ma in grave pericolo, è ormai molto tempo che si trova in fondo a un pozzo. Parla e risponde alle domande dei soccorritori, che hanno calato un videotelefono per poterlo controllare mentre tentano di recuperarlo.
Negli ultimi due giorni una squadra sta guidando diversi bulldozer per scavare un tunnel orizzontale e raggiungere il fondo del pozzo nel quale Ryan è scivolato martedì 1 febbraio 2022, nel pomeriggio.
Mancano pochi metri per raggiungerlo, ora è una corsa contro il tempo nella quale persino il Governo del Marocco è impegnato che ha chiarito che non ci saranno limiti a budget di spese per salvare la vita al bimbo, che intanto risponde e attende.