AgenPress. “Tra tutti i dibattiti di questi giorni, a cominciare da quanto affermano i singoli leader, c’è una sorprendente sintonia su un unico grande punto: occorre tornare a creare un grande Centro.
Oggi, con il secondo giuramento di Sergio Mattarella come presidente della Repubblica, si innesta un processo che è solo in parte in continuità con il governo Draghi. In realtà la nuova gestione del Colle dovrà veicolare una serie di cambiamenti importanti che attraverseranno almeno tre legislature.
Alla conferma e alla stabilità della sua figura al Quirinale corrisponde di fatto una estrema fragilità di tutto il sistema politico-parlamentare, che ancora oggi non ha assorbito le tensioni, gli sgarbi, gli errori di valutazione che hanno caratterizzato il vissuto di questi giorni. Non c’è solo Berlusconi che ipotizza un grande rassemblement guidato da Forza Italia, c’è anche la Meloni, che pur restando nel perimetro del Centrodestra, pretende di assumerne la guida, senza cogliere l’anomalia che vedrebbe la leader della destra spingersi fino a governare la vasta area di un Centro sempre più affollato di partiti e partitini.
Ma la cosa più sorprendente è il viraggio che stanno facendo Letta, Conte e Di Maio. Il loro orizzonte di riferimento ora sembra tornato quello del Centro, con motivazioni diverse, ma con la profonda convinzione che il Paese può essere guidato solo dal Centro.
Ribadisco, dunque, la necessità di ripensare il Centro che deve tenere insieme le diverse identità politiche in una prospettiva di dialogo indispensabile per garantire governabilità e efficienza al sistema.
I centristi ci sono. Il grande Centro funge da potente calamita ma manca il modello di una governance adeguata che faccia sentire le persone sufficientemente garantite. Nessuno degli attuali leader sa farlo e forse neppure può farlo. Questo è il vero nodo da sciogliere.”.
Lo scrive in una nota Paola Binetti, senatrice dell’Udc.