AgenPress. “Il Consiglio dei ministri recepirà e valuterà le proposte arrivate dal confronto con le Regioni”, dichiara il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti.
Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, saluta “con favore la decisione nazionale di anticipare a 5 mesi dalla conclusione del primo ciclo vaccinale la somministrazione della terza dose, così come la misura annunciata di un super Green Pass che permetta a vaccinati e guariti dal Covid di continuare le attività sociali ed economiche”.
Infatti è stato già deciso di ridurre da 6 a 5 mesi il ciclo vaccinale per accedere alla terza dose.
Nel Lazio è già possibile prenotare il vaccino in applicazione della nuova circolare ministeriale dei 150 giorni: 40 mila le prenotazioni effettuate al portale regionale (https://prenotavaccino-covid.regione.lazio.it/main/home) e 14 mila hanno già anticipato il proprio appuntamento.
Anche la Regione Puglia ha decido di dare attuazione alla circolare del ministero della Salute che consente di ricevere la terza dose del vaccino anti Covid a cinque mesi dalla seconda, annuncia il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
Inoltre con il peggioramento della pandemia si chiede non si applichino più le restrizioni ai vaccinati, anche per dare maggiori certezze alle attività produttive. Si parla anche di un ‘super Green Pass’ che permetta a vaccinati e immunizzati di accedere ad attività sociali.
Tra l’altro si annuncia anche una riduzione della durata del Green Pass: dovrebbe passare da 12 a 9 mesi o anche meno. Si discute nel contempo del tempo di validità dei tamponi.
“Se fosse per i vaccinati ricoverati non rischieremmo minimamente la zona gialla”, afferma Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia-Romagna.
“Così alcune regioni – spiega Bonaccini – già ci vanno adesso, le altre regioni come noi rischiano tra qualche settimana la zona gialla se il contagio si diffonde e se aumentano i ricoveri”.
Bonaccini rileva che “in terapia intensiva la gran parte dei ricoverati è non vaccinati, nei reparti covid va sempre calcolato che ogni ricoverato vaccinato va riferito a una platea in Emilia-Romagna che è di 3,6 milioni di persone vaccinate. Quando arriva un non vaccinato va riferito a una platea di 400.000 persone non vaccinate”. Quindi, “il rapporto è di uno a nove: per cui questo fa già capire che se fosse per i vaccinati ricoverati non rischieremmo minimamente la zona gialla”.
Il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, evidenzia: “Stiamo cercando di chiedere al governo soprattutto che si evitino le chiusure. Questo è il messaggio che abbiamo ribadito all’esecutivo. Dobbiamo cercare di evitare che
si creino quelle condizioni che possano da un lato limitare le attività e dall’altro essere molto negative dal punto di vista psicologico”.
Per quanto riguarda l’applicazione del super Green Pass “sono sulla posizione di Massimiliano Fedriga”, dichiara il presidente della Regione Molise, Donato Toma: “Secondo il mio punto di vista quando si va in zona gialla o arancione le limitazioni, in particolare per le zone arancioni, devono essere riservate ai no vax che rappresentano un problema serio”. Per Toma, dunque, “vaccinarsi è l’unico modo per salvarsi”.
Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, pensa che “sia opportuno il Super Green pass, e sia opportuno definire gli spazi di circolazione delle persone con l’assoluto titolo di libertà per chi si è vaccinato”.
“Noi avevamo in Toscana – sottolinea Giani – anche ad agosto, con il 66% di vaccinati, e quindi una situazione simile a quella che c’è ora in Germania, 4.880 contagi la settimana. Oggi che siamo all’82,9% della popolazione vaccinata abbiamo una media settimanale di 2.700 contagi, è un fatto proporzionale. Quindi noi vogliamo il Green pass sempre più rigoroso, sempre più delimitato ai vaccinati”.
Mentre il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, lancia un messaggio ai giovani a “combattere per la propria vita, senza farsi ingannare”: “Attenti ad Internet, ai social. Tutto quello che c’è in rete è controllato da 3 o 4 motori di ricerca. I social sono uno strumento di controllo, non di estensione della libertà”.
Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, sostiene che le zone a colori “hanno dimostrato di funzionare e non avrebbe senso accantonarle. Vanno solo adattate alla situazione attuale”, e aggiunge: “Le Regioni chiedono di applicare in maniera differenziata le restrizioni tra vaccinati e non vaccinati”.