TIM. Offerta dal fondo americano KKR per l ‘acquisto. Convocato il CDA. Mise, non commentiamo, massimo riserbo

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AgenPress – Il grande fondo d’investimento americano KKR ha fatto una proposta d’acquisto per l’intera TIM, ha scritto oggi il Corriere della Sera e hanno poi confermato i principali media finanziari europei. Sarebbe una delle più grandi acquisizioni di sempre nel settore delle telecomunicazioni. Secondo il Corriere il presidente del gruppo TIM Salvatore Rossi avrebbe convocato per oggi pomeriggio una riunione del consiglio di amministrazione per fare una prima valutazione della proposta. KKR avrebbe chiesto un riscontro entro quattro settimane.

Fonti della società interpellate in merito confermano la convocazione del consiglio per oggi, senza fornire indicazioni sui contenuti della riunione. “Vivendi nega fermamente di aver avuto discussioni con qualsiasi fondo, e più specificamente, con Cvc” per una eventuale offerta pubblica di acquisto su Tim, in risposta alla proposta di Kkr.

E’ quanto fa sapere un portavoce della media company francese, primo azionista di Tim, con il 24% circa del capitale. “Vivendi ribadisce la propria disponibilità e volontà a collaborare con le autorità e le istituzioni pubbliche italiane per il successo a lungo termine di Tim” dice il portavoce sottolineando che “Vivendi è un investitore di lungo termine in Telecom Italia e lo è stato fin dall’inizio”.

Il fondo Kkr è già azionista di FiberCop, la società in cui Telecom Italia ha spostato l’ultimo miglio della rete telefonica. La riunione del consiglio è prevista nel pomeriggio. Il fondo Usa punterebbe all’acquisizione dell’intero gruppo e, secondo quanto riporta il Corsera, sarebbe disponibile a lanciare un’offerta pubblica sull’intero capitale del gruppo, anche grazie al fatto che le azioni sono al momento ai minimi storici. Venerdì a piazza affari, nonostante la chiusura in controtendenza con un aumento del 3,65%, l’azione veniva quotata a 0,3465 euro.

Attraverso i cuoi canali diplomatici – scrive il quotidiano- Kkr avrebbe sondato nei giorni scorsi il governo, dal quale non sarebbero arrivate indicazioni, come di consueto, essendo Tim una società privata quotata. Va comunque ricordato che il governo ha la possibilità di utilizzare il ‘golden power’ a tutela della rete considerato un asset strategico per la sicurezza nazionale, inclusa la rete internazionale di Sparkle.

“E’ ipotizzabile – scrive il Corsera – che in caso di un’Opa il governo metta dei paletti a difesa della rete, tanto per la parte contenuta in FiberCop quanto per la cosiddetta ‘rete primaria’ rimasta a Tim. La manifestazione di interesse arriva in un momento sicuramente delicato per la società, e per l’amministratore delegato Luigi Gubitosi.

Il presidente di Tim, Salvatore Rossi, aveva già convocato un Cda del gruppo telefonico per venerdì prossimo dopo che undici consiglieri, tra i quali in particolare i rappresentanti espressi da Vivendì, avevano firmato una lettera dai toni aspri, dove si parla di sfiducia e preoccupazione chiedendo con urgenza un cda straordinario per discutere di governance e dello stato di deterioramento dei conti aziendali. Anche i sindaci hanno espresso preoccupazione per il trend dei conti, che scontano due profit warning in quattro mesi e che hanno costretto S&P a tagliare a BB il rating del gruppo telefonico, ormai sempre più lontano dall’investment grade.

Il Financial Times scrive che TIM è attualmente valutata 7,5 miliardi di euro, e ha un debito lordo di 29 miliardi. Negli ultimi anni il valore delle azioni è molto diminuito: quest’anno per più dell’8 per cento; negli ultimi cinque anni di circa il 50 per cento.

Non commentiamo, massimo riserbo su tutta la vicenda. Così fonti Mise in merito al dossier Tim, che per oggi ha convocato un cda sulla manifestazione di interesse arrivata dal fondo Usa Kkr per acquistare il gruppo.

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