La top ten dei rincari: non solo luce e gas, ma olio, pasta e giochi

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Voli internazionali +38,8%, 33,3% il gas, telefoni +21,4% .Olio +17,7%, +4,7% olio di oliva, +4,6% la pasta. Rialzi preoccupanti per farina e giochi (+5,7%)


AgenPress. L’Unione Nazionale Consumatori ha elaborato i dati Istat per stilare la classifica dei prodotti che stanno registrando i maggiori rincari. A lievitare nel mese di ottobre non solo voli, luce, gas e benzina, ma anche olio, pasta, carne e giochi.

In testa alla top ten dei prodotti non alimentari, i voli, con quelli internazionali che vincono con un astronomico +38,8% rispetto a ottobre 2020 (i voli nazionali +19,9%). Al secondo posto il gas, +33,3% su base annua, al terzo il Gpl e il metano per auto, con un balzo del 33%, al quarto il gasolio: +23,5% quello per i mezzi di trasporto e +22,3% quello per il riscaldamento. In quinta posizione la benzina, +22,1%. Seguono telefoni fissi e fax, +21,4%, energia elettrica in settima posizione con +17,7%, macchine per il caffè (+15,5%) e macchine fotografiche e telecamere (+15,3%).

Chiudono al decimo posto, con +13,3%, gli Apparecchi per riscaldamento, condizionatori d’aria. Anche se fuori dalla top ten, preoccupa, in previsione del Natale, il rincaro dei giochi (tradizionali ed elettronici), che già a ottobre segnano +5,7% su base annua ma addirittura +2,4% su settembre e che scontano i problemi di approvvigionamento dalla Cina.

In testa alla top ten dei prodotti alimentari, gli oli diversi da quello di oliva, che costano il 17,7% in più rispetto a un anno fa. Al secondo posto i Frutti di mare freschi o refrigerati con +6%. Sul gradino più basso del podio l’olio di oliva, che vola del 4,7%. Al quarto pasto il prodotto simbolo dell’identità culinaria italiana, la pasta, che svetta del 4,6%. Al quinto posto la carne ovina e caprina che segna un incremento del 3,5%, battendo tutte le altre carni (coniglio e carne equina +2%, suina +1,8%, pollame +1,8%, bovina +1,3%).

Seguono in sesta posizione, ex aequo, Pesce fresco o refrigerato e Vegetali surgelati diversi da patate, entrambi a +3,1%, in settima l’acqua minerale, +2,8%, poi i succhi di frutta con +2,6%. In nona posizione tre prodotti che salgono del 2,5%: il latte conservato, molto consumato dalle famiglie, la Margarina e la Farina, un rialzo, quest’ultimo, molto preoccupante considerato che è la materia prima per molto altri prodotti e che lievita dell’1,2% in appena un mese. Chiude la classifica il riso, +1,9%.

In compenso alcune buone notizie. Nessuna speculazione per ora sul pane, che segna un aumento dell’1,2%, ma in linea con la media dei prodotti alimentari. Bene anche latte fresco intero e formaggi (ambedue +1,1%).

La palma d’oro del risparmio, comunque, spetta al tè, con un ribasso dell’1,3% su base annua. Al secondo posto della top dei prodotti alimentari meno rincarati, la frutta fresca, con -1%, e il cioccolato, medaglia di bronzo con -0,9%.  In quarta posizione, a pari merito con -0,7%, Cereali per colazione, Uova e Alimenti per bambini. In quinta, sempre in deflazione, la frutta secca e i vegetali freschi, ambedue con -0,3%.

Seguono lievi aumenti: caffè e cacao (entrambi +0,1%), Latte fresco parzialmente scremato e Salse e condimenti (ambedue +0,4%). In ottava posizione vegetali, (+0,6%), poi burro e zucchero (entrambi +0,8%). Chiudono la classifica dei prodotti più risparmiosi, le confetture, marmellate e miele, con +0,9%.

“L’inflazione ha registrato un’impennata preoccupante, più che raddoppiando da giugno a ottobre, passando dal +1,3% al +2,9% (+123%). La ragione principale dipende dai beni energetici, luce gas e benzina, senza i quali l’inflazione annua di ottobre scenderebbe dal 2,9 all’1,1%, ma anche alcuni beni alimentari stanno subendo preoccupanti rialzi, anche per colpa delle materie prime, come il calo della produzione di frumento duro in Canada e Stati Uniti. In ogni caso urge un intervento del Governo per raffreddare i prezzi, soprattutto dei carburanti che incidono su tutta la merce trasportata su gomma. Se l’inflazione proseguisse con questo stesso ritmo, già a novembre salirebbe al 3,2% e questi rincari potrebbero determinare una gelata sui consumi, con effetti nefasti sul Natale” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

 

Top ten rincari annui di ottobre 2021 – prodotti non alimentari

N ProdottoRincari annui di ottobre
1Voli internazionali

Voli nazionali

38,8

19,9

2Gas naturale e gas di città33,3
3Gpl e gas metano (altri carburanti per mezzi di trasporto privati)33
4Gasolio per mezzi di trasporto

Gasolio per riscaldamento

23,5

22,3

5Benzina22,1
6Apparecchi per la telefonia fissa21,4
7Energia elettrica17,7
8Macchine da caffè, bollitori per tè15,5
9Macchine fotografiche e videocamere15,3
10Apparecchi per riscaldamento, condizionatori d’aria13,3
 Giochi (tradizionali ed elettronici) e hobby5,7

 

Top ten rincari annui di ottobre 2021 – prodotti alimentari

N ProdottoRincari annui di ottobre
1Altri oli alimentari17,7
2Frutti di mare freschi o refrigerati6
3Olio di oliva4,7
4Pasta (secca e fresca)4,6
5Carne ovina e caprina

Coniglio e carne equina

Carne suina

Pollame

Carne bovina

3,5

2

1,8

1,8

1,3

6Pesce fresco o refrigerato3,1
6Vegetali surgelati diversi da patate e altri tuberi3,1
7Acque minerali2,8
8Succhi di frutta e verdura2,6
9Farina e altri cereali2,5
9Latte conservato2,5
9Margarina e altri grassi vegetali2,5
10Riso1,9

 

 

Top ten dei prodotti alimentari meno rincarati – ottobre 2021

N ProdottoRincari annui di ottobre
1-1,3
2Frutta fresca o refrigerata-1
3Cioccolato-0,9
4Cereali per colazione-0,7
4Uova-0,7
4Alimenti per bambini-0,7
5Frutta secca e noci-0,3
5Vegetali freschi o refrigerati diversi da patate e altri tuberi-0,3
6Caffè0,1
6Cacao e cioccolato in polvere0,1
7Latte fresco parzialmente scremato0,4
7Salse e condimenti0,4
8Vegetali0,6
9Burro0,8
9Zucchero0,8
10Confetture, marmellate e miele0,9
Latte fresco intero1,1
Formaggi e latticini1,1
Pane1,2

Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat

 

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