Agenpress. Il tasso di positività è all’1,1%, in lieve aumento rispetto all’0,7% di ieri. Sono 5.905 i positivi, ieri erano stati 5.188, e 59 le vittime in un giorno (ieri 63). Questi sono gli ultimi dati forniti dal ministero della Sanità sull’andamento della pandemia.
E il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, sottolinea: “il Covid c’è, siamo in pandemia, non bisogna abbassare la guardia”.
Zaia ricorda l’ultimo bollettino della pandemia in Veneto: “noi abbiamo circa 780 nuovi contagi nelle ultime 24 ore e circa 250 persone ricoverate, delle quali una quarantina in terapia intensiva. L’80% dei ricoverati in intensiva – ricorda Zaia – non è vaccinato”.
Il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, evidenzia anche il vaccino antinfluenzale: “è una scelta di buonsenso che consiglio a tutti i cittadini. Dopo i 60 direi che è quasi un obbligo, sotto i 60 è bene comunque stare attenti”
Aumentano in Italia i contagiati da Covid (+16,6%) ed i ricoveri (+14,9%), mentre diminuiscono i vaccinati, rileva il monitoraggio della Fondazione Gimbe.
Nel contempo la tendenza delle terapie intensive è +12,9%.
Pertanto si riscontra la necessità di accelerare con le terze dosi, stimando che entro fine anno il richiamo coinvolgerà quasi 12 milioni di persone.
Per l’Organizzazione mondiale della sanità l’Europa è dove la pandemia continua ad esserci ancora con una certa intensità.
L’Ema, l’agenzia europea per i medicinali, ribadisce l’allarme Oms: “La situazione epidemiologica del Covid in Europa è molto preoccupante. E’ di assoluta importanza che tutti si vaccinino, perché nessuno è protetto fino a quando tutti saranno protetti”.
Nel contempo l’Ema studia “i dati per la quarta dose e vedremo per chi potrebbe essere necessaria. Come sapete ci sono soggetti immunodepressi per cui abbiamo gia’ raccomandato una terza dose come parte della prima vaccinazione e non possiamo escludere che per alcuni di loro possa servire una quarta dose”.
L’Oms stima che si potrebbe registrare un altro mezzo milione di morti in Europa. In Germania c’è l’epicentro di casi, ma le ospedalizzazioni sono ancora lontane dal picco.
Nella mappa del centro europeo Ecdc sono 5 le Regioni che tornano in giallo (Liguria, Provincia di Trento, Umbria, Abruzzo e Puglia) e 6 restano in verde (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Sardegna, Molise e Basilicata).
Negli over 60 si rileva una “riduzione dell’efficacia del vaccino sulla malattia grave”, è necessario dunque accelerare le terze dosi, rileva Locatelli.
Sulla campagna vaccinale per la fascia 5-11 anni, “entro Natale credo sia un’ipotesi ragionevole”, afferma sempre il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli: “credo che l’Ema possa arrivare ad una valutazione e ad una approvazione entro fine mese-prima metà di dicembre. A quel punto lì potremo partire”, aggiunge Locatelli. E sulla sicurezza di questo vaccino “smarchiamo subito il concetto molto chiaramente, è assolutamente un vaccino sicuro, non a caso ha ricevuto l’immediata approvazione sia dalla Fda sia dal Cdc”.
L’assessore alla Sanità della regione Lazio, Alessio D’Amato, annuncia che “se verrà disposta l’indicazione di una terza dose entro Natale per i bambini dai 5 agli 11 anni il Lazio sarà pronto, come sempre. È scientificamente provato che l’importanza della copertura vaccinale è direttamente correlata all’abbassamento della curva dei contagi. Oggi abbiamo di fatto una pandemia che è dei non vaccinati, che sono ancora tanti”.
“Nel Lazio ci aspettiamo un aumento dei contagi, – afferma D’Amato – seppur con una pressione ospedaliera sotto controllo. Ad oggi il richiamo alla terza dose viene fatto agli over 60 e a coloro che hanno fatto il vaccino Johnson & Johnson purché siano trascorsi 180 giorni e indipendentemente dall’età”.
E’ partita oggi in Campania la somministrazione della terza dose al personale scolastico a cominciare dai dipendenti che hanno fatto da almeno sei mesi la seconda dose.
Infine il presidente della regione Calabria, Roberto Occhiuto, annuncia che il Consiglio dei ministri “ha deciso di nominarmi commissario per la sanità in Calabria. Dopo oltre un decennio la gestione di questo delicato settore torna, così, ai calabresi. Avevo preso un solenne impegno con i cittadini in campagna elettorale: questo obiettivo è stato raggiunto già con il primo Cdm dopo la mia proclamazione a presidente”.