AgenPress. La Whirlpool ha avviato ieri pomeriggio il licenziamento dei lavoratori e delle lavoratrici dello stabilimento di Napoli. Pochi giorni fa lo ha fatto con analoghe modalità il fondo che detiene la proprietà di Ideal standard di Tirchiana (BL).
Una mossa a freddo segno di un’arroganza senza limiti e del più totale disprezzo non solo dei dipendenti, ma delle leggi e del governo del nostro paese, attuata infatti mentre era in corso il tavolo di crisi con il governo, la Regione e il Comune di Napoli e si attendeva il pronunciamento del tribunale sul ricorso per comportamento antisindacale dell’azienda.
La multinazionale che fa carta straccia degli impegni assunti e degli accordi sottoscritti con i sindacati e il governo e lascia senza lavoro 420 dipendenti che, diventano più di mille con l’indotto, assesta un colpo durissimo all’economia del territorio.
Embraco, Gianetti, Timken, Gkn, Ideal Standard, Elica, Acc sono solo le ultime di un lunga sequela di aziende vittime della Tracotanza di multinazionali che spremono i lavoratori e le lavoratrici come limoni e poi per motivi meramente finanziari o per delocalizzare le produzioni, spesso avendo usufruito di aiuti di stato, chiudono lasciando nella disperazione le famiglie e distruggendo tessuti produttivi consolidati.
Tutto ciò avviene però grazie alla complicità dei governi che da decenni nel nostro paese lasciano l’andamento dell’economia alla discrezionalità totale di imprese e mercati e agevolano con le leggi lo sfruttamento e la precarizzazione del lavoro incuranti del disastro economico e sociale che è sotto gli occhi di chiunque voglia vedere.
Ma è stato possibile in tutti questi anni anche perché le fabbriche hanno opposto resistenze anche eroiche, ma hanno condotto lotte isolate, sole di fronte al potere enorme dell’avversario. Oggi che alla tracotanza delle multinazionali si aggiungono le politiche neoliberiste contro il lavoro del governo Draghi, occorre cambiare rotta.
Occorre subito la generalizzazione delle lotte unendo tutto il mondo del lavoro contro i licenziamenti e le delocalizzazioni, la precarizzazione ripristino della legge Fornero, i tagli al reddito di cittadinanza e il suo utilizzo per forzare a lavori di bassa qualità e malpagati, per i salari e la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici. Occorre subito lo sciopero generale.
In questi anni e ancora di più oggi una montagna di soldi pubblici si sono riversati e si riversano sulle imprese. Una ragione in più per rovesciare le politiche liberiste centrare sul mercato per imporre invece il primato del pubblico sul privato e del bene comune rispetto al profitto. Il pubblico deve assumere la guida dell’economia e avviare una vera riconversione ecologica valorizzando e riqualificando il lavoro e le professionalità esistenti, per innovare le produzioni in essere e creare quelle nuove, necessarie , mettendo al centro il lavoro, i diritti, le persone e l’ambiente. Nessun posto di lavoro deve essere perduto.
Antonello Patta Responsabile nazionale lavoro
Paolo Benvegnu’ segretario regionale del Veneto