AgenPress – I militari del Comandi provinciali dei carabinieri e della guardia di finanza della Spezia stanno eseguendo tre provvedimenti di misure di prevenzione patrimoniali a carico delle tre famiglie con sequestro di beni per un valore di due milioni di euro.
L’operazione, denominata ‘Settimo comandamento’ è stata coordinata dal procuratore della Spezia Antonio Patrono. Sono stati sequestrati 13 fabbricati, 18 terreni, autoveicoli, autocaravan, titoli, conti correnti e libretti postali, tutti beni che saranno gestiti dall’Amministratore giudiziario.
I componenti delle tre famiglie sinti, insediatisi da anni nello spezzino, hanno profili criminali da generare allarme sociale e hanno precedenti per furto, truffa, rapina. Secondo gli investigatori i tre nuclei familiari sono ritenuti “parte di un’associazione più ampia di nomadi che, in concorso tra loro e in maniera metodica e continuata, erano dediti da anni a compiere truffe, furti, rapine e ricettazione.
L’operazione aveva portato nell’ottobre 2020 all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di 15 persone e successivamente alla condanna di molti imputati per associazione a delinquere, furto e altri reati. I finanzieri avevano sviluppato approfondite indagini di natura patrimoniale nei confronti di queste persone e di imprese di cui risultavano proprietari o soci scoprendo una sproporzione tra il profilo patrimoniale e quello reddituale.
Le attività investigative hanno consentito alla Procura di poter disporre degli elementi sulla pericolosità sociale, storica ed attuale, dei soggetti, tali da poter chiedere l’applicazione del “Codice Antimafia”.