Fedriga: “Le Regioni sono pronte per la terza dose di vaccino”

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AgenPress. “Le Regioni sono pronte per la terza dose di vaccino”, cosi’ Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, a RaiNews24. “E’ stato fatto un grande sforzo organizzativo, dalle agende vaccinali agli operatori, fino alle strutture, noi siamo disponibili a organizzare la somministrazione della terza dose di vaccino se la scienza dira’ che e’ utile farla. Dobbiamo seguire – conclude Fedriga – le indicazioni ufficiali e scientifiche per tutelare la salute dei cittadini e l’economia del Paese”.
Per tenere sotto controllo la pandemia in Italia la terza dose “diventerà probabilmente inevitabile per tutti”. E’ il pronostico di Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, ospite questa mattina ad ‘Agorà’ su Raitre. Bonaccini ribadisce la necessità di andare avanti con vaccinazioni e obbligo di green pass. “E ci mancherebbe altro – rimarca- guardate dove ci sono pochi vaccinati, come in Russia, com’è la situazione: disastrosa. Noi abbiamo bisogno di continuare a vaccinare e credo che la terza dose per tutti, o quasi, diventerà inevitabile”. “Dobbiamo cercare di fare quello che serve, perchè il vaccino non basta per uccidere il virus, però protegge le persone. Vorremmo evitare di tornare a chiudere quelle attività che hanno sofferto tantissimo e hanno pagato un prezzo alto, con tanti posti di lavoro persi, soprattutto donne”.
La Toscana è “prontissima” per una somministrazione estesa della terza dose del vaccino, e “abbiamo già fatto 100.000 vaccinazioni di terza dose”. Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, intervenendo a ‘Start’ su SkyTg24. In Italia, ha sottolineato Giani, “abbiamo un progresso notevole anche rispetto ad altri paesi sullo studio e sulla sperimentazione dell’anticorpo monoclonale, che peraltro è maturato nell’ambiente della Fondazione Tls di Siena. Acceleriamo questa sperimentazione: ormai siamo alla fine della seconda fase. Occorre che vi sia la disponibilità da parte di
centri ospedalieri per poter trovare chi accetta la sperimentazione su se stesso, e finiamo questa sperimentazione, perché l’anticorpo monoclonale può essere una buona strada, non l’unica, ma sicuramente una strada che a differenza dei vaccini vede la produzione in Italia”.
“Per chi ha fatto Johnson&Johnson servirà un richiamo in tempi molto brevi: a sei mesi dalla vaccinazione si inizierà a procedere, tenendo in considerazione l’età, ma verosimilmente una terza dose sarà necessaria per tutti”, dice il sottosegretario al ministero della Salute Pierpaolo Sileri, su Radio Capital. “Entro l’anno si procederà con la terza dose per anziani e personale sanitario, poi da gennaio il resto della popolazione, scaglionato in base a quando è stata somministrata la prima e la seconda dose- prosegue Sileri – L’Aifa può accelerare questo percorso, ma è auspicabile una scelta condivisa di tutta Europa: c’è un boom di contagi in alcuni paesi europei, anche se possono sembrare paesi lontani, il rischio c’è anche per noi, perché con l’aumento dei casi aumenta il rischio che si diffondano nuove varianti”.
Quanto al green pass obbligatorio “lo toglieremo, ma non ora – prosegue il sottosegretario- Bisogna procedere per gradi. Prima toglieremo l’obbligo del distanziamento, poi le mascherine e infine il green pass. Il vaccino obbligatorio non servirebbe, non convincerà i no vax a vaccinarsi”.
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