AgenPress – “Voglio prendere un impegno. Dopo anni in cui l’Italia si è spesso dimenticata delle sue ragazze e dei suoi ragazzi, sappiate che le vostre aspirazioni, le vostre attese, oggi sono al centro dell’azione del Governo”.
Lo ha detto Mario Draghi all’Its Cuccovillo di Bari, accompagnato dal sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro, e dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. L’istituto tecnico Cuccovillo è una fondazione che collabora con numerose aziende e che vanta un placement degli alunni del 92%, a un anno dal termine dei corsi biennali ai quali si accede con il diploma della scuola superiore.
Sono le stesse aziende a richiedere all’istituto di formare le figure professionali di cui hanno bisogno, mettendo a disposizione i propri tecnici. In particolare, l’istituto Cuccovillo si occupa di formare esperti nel settore della Meccanica e della Meccatronica. Tra le aziende partner c’è la Masmec, nella zona industriale di Bari, che il premier ha visitato poco prima di arrivare al Cuccovillo.
“Investiamo circa 1 miliardo e mezzo di euro per dare ulteriore slancio agli ITS. E favorire l’inserimento degli studenti nel mondo del lavoro. Intendiamo formare nuovi docenti per percorsi di studio innovativi e potenziare le strutture, a partire dai laboratori che utilizzano tecnologie 4.0. La riforma degli ITS, attualmente all’attenzione del Senato dopo l’approvazione alla Camera, intende allineare la formazione tecnica superiore alle aree tecnologiche del futuro, come la mobilità sostenibile e le biotecnologie. Vogliamo sia approvata definitivamente nel 2022, insieme alla riforma degli istituti tecnici e professionali”.
“L’istruzione è alla base del percorso di crescita di qualsiasi giovane. Negli anni della scuola acquisite conoscenze che vi serviranno per negli anni a venire. Scoprite le vostre inclinazioni individuali, i vostri talenti. E vi preparate a partecipare pienamente alla vita del Paese. Investire nella scuola è quindi un dovere civile e un atto di giustizia sociale”, spiega Draghi. “Un sistema educativo che non funziona alimenta le diseguaglianze, ostacola la mobilità e priva l’Italia di cittadini capaci e consapevoli”.
“A voi giovani spetta il compito di trasformare l’Italia. Il nostro compito è mettervi nelle condizioni di farlo al meglio. Il vostro è cominciare a immaginare il Paese in cui vorrete vivere. Preparatevi a costruirlo, con passione, determinazione e – perché no – un pizzico di incoscienza”.