Reddito di cittadinanza. In manovra 9 mld. Addio navigator, arrivano le agenzie di lavoro interinali 

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AgenPress – Nella Manovra 2022 si parla dunque di un finanziamento ulteriore per il 2022 pari a 1 miliardo di euro, che prenderà forma nella prossima Legge di Bilancio. A conti fatti, tra nuovi fondi e stanziamenti già previsti per il Reddito di cittadinanza, per il prossimo anno il governo dovrebbe poter contare su una disponibilità di circa 8,8 miliardi. La stessa cifra che è costata su per giù nel 2021, in una fase durissima per il lavoro e l’economia a causa della pandemia.

Quasi sicuramente il governo otterrà un rafforzamento dei controlli preventivi e delle procedure per ottenerlo, e soprattutto studierà un nuovo meccanismo che incentivi a tornare al lavoro.

Questo è uno dei punti più determinanti, e criticati, del vecchio impianto: moltissimi italiani che percepiscono il Reddito si adagiano smettendo di cercare lavoro, in alcuni casi si comportano da “furbetti” e lo intascano continuando a lavorare in nero.

Quel che pare quasi certo è che la revisione della misura porterà a un meccanismo automatico nel caso di continui rifiuti di un’offerta di lavoro: al terzo “no” l’assegno sarà decurtato, se non è eliminato, un po’ come succede per la Naspi.

I navigator dovrebbero essere superati, in favore delle agenzie di lavoro interinali forse, che si occuperebbero di cercare lavoro per i percettori di Rdc.

Nella maggioranza si discute anche se ritoccare i requisiti che danno diritto all’Rdc. Ad oggi la prima offerta di lavoro deve essere massimo a 100 km di distanza, offrire un impiego di almeno 3 mesi e un salario superiore agli 858 euro al mese. Questi parametri potrebbero essere rivisti per spingere i cittadini a tornare più in fretta nel mercato del lavoro.

Anche i parametri con cui vengono calcolati i requisiti potrebbero subire delle variazioni, visto che al momento si creano situazioni a dir poco paradossali , per cui ad esempio una madre single con 3 figli piccoli “conta meno” di 2 adulti con 1 figlio maggiorenne.

Infine, sul tavolo della riforma del Reddito di cittadinanza ci sono anche l’ipotesi eliminazione della sospensione dopo 18 mesi per chi ha figli piccoli a carico e la possibilità di accesso da parte di cittadini stranieri residenti in Italia.

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