AgenPress – “Considerato che secondo i dati Istat relativi al quarto trimestre 2020 il tasso di occupazione in Italia nella fascia 20-64 anni è del 62,9% si stimano circa 3,8 milioni di lavoratori non vaccinati, ma la precisione di questa stima è influenzata da diverse variabili: lavoratori under 20 e over 64, numero di occupati guariti negli ultimi 6 mesi, numero di lavoratori esentati per patologia, distribuzione non omogenea tra le differenti fasce di età sia del tasso di occupazione, sia del numero dei non vaccinati tra lavoratori e non lavoratori”.
È quanto evidenzia il report settimanale della Fondazione Gimbe. Dal 15 ottobre il fabbisogno settimanale stimato di tamponi antigenici rapidi è compreso tra 7,5 e 11,5 milioni: un numero molto lontano dai 1,2 milioni effettuati nella settimana 6-12 ottobre.
Secondo Federfarma, circa due terzi dei tamponi antigenici rapidi vengono eseguiti nelle farmacie private, ma di queste meno della metà (8.331 su circa 19 mila), oltre a 327 centri privati, hanno aderito all’accordo che garantisce i test a prezzo calmierato.
“Per far fronte all’aumento del fabbisogno di test – spiega il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta – è urgente sia ampliare il numero di farmacie e altre strutture autorizzate che aderiscono all’accordo, sia potenziare l’attività per aumentare il numero di tamponi”.
Sono ancora 2,48 milioni gli over 50 che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino anticovid.
Secondo il monitoraggio settimanale, esistono rilevanti differenze regionali (dal 14,7% della Calabria al 5,3% della Puglia). Le coperture vaccinali per fascia di età con almeno una dose di vaccino sono molto variabili: dal 96,8% degli over 80 al 71,3% della fascia 12-19.
In generale, rispetto alla settimana precedente, si registrano incrementi modesti: il numero di vaccinati con almeno una dose cresce dell’1,2% nelle fasce 20-29 e 30-39, dello 0,9% nelle fasce 12-19 e 40-49, dello 0,7% nella fascia 50-59, mentre negli over 60 l’incremento non supera lo 0,3%.
‘Considerato che la “spinta gentile” del Green Pass non ha prodotto i risultati auspicati e che da domani dunque si rischia il caos, con centinaia di migliaia di lavoratori sprovvisti della certificazione verde di fatto impossibilitati a effettuare un tampone, il Governo deve prendere in considerazione l’obbligo vaccinale, consentendo l’uso del tampone per ottenere il Green Pass solo dopo la prenotazione del vaccino e fino a due settimane dopo la somministrazione della prima dose”.