Calcio, Calcagno (pres. Aic): “Trovare soluzioni condivise contro il razzismo”

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AgenPress. Il Presidente dell’AIC Umberto Calcagno è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus nel corso della trasmissione “Sport Academy” condotta da Ronald Giammò e Francesco Acchiardi.

Sugli episodi di razzismo in Serie A. “Siamo arrivati ad un punto in cui la serialità di questi eventi ci impone una riflessione, dobbiamo capire tutti insieme come andare avanti –ha affermato Calcagno-. Le dichiarazioni dei giocatori di questi ultimi giorni sono univoche: bisogna capire tutti insieme cosa fare per incidere sul problema. A mio modo di vedere è chiaro che la fase repressiva dev’essere molto, molto dura e dobbiamo continuare a reprimere perché colpire con precisione i soggetti che hanno questi tipi di atteggiamento è importante. A me piacerebbe che tutte le persone che sono accanto a questi soggetti all’interno dello stadio avessero un atteggiamento differente da quello che abbiamo visto. A mio modo di vedere non è solamente colpevole chi fa un determinato gesto o dice una determinata frase, ma anche i soggetti che sono lì intorno e non ne prendono le distanze”.

“A me piace poco la sospensione delle partite, qualcuno ci chiede di fermarci o di scioperare, ma si va a danneggiare la maggioranza, perché la maggioranza dei nostri tifosi sono persone per bene e che vengono allo stadio per divertirsi insieme a noi. Dobbiamo essere noi come sistema, non per scaricare di responsabilità i ragazzi che scendono in campo, ma è giusto che si trovino soluzioni con la politica, perché spetta al sistema sportivo insieme alla politica capire quali sono gli strumenti migliori per intervenire”.

“Io ricordo anche stadi che hanno fischiato chi ha avuto determinati atteggiamenti. Tutti dobbiamo fare la nostra parte, anche perché le persone che non sono violente, i tifosi veri, sono persone tranquille, che magari per carattere non riescono a farsi valere in quelle situazioni, ma è uno sforzo che dobbiamo fare tutti quanti assieme”.

Sul perché il calcio continui ad essere un mondo più impermeabile di altri alla lotta contro il razzismo il numero uno dell’Assocalciatori sottolinea come “il mondo del calcio è quello che ha più visibilità e credo sia tutto amplificato rispetto ad altri contesti, ci ritroviamo con i problemi che abbiamo nella nostra società e che viviamo nelle nostre città sempre più spesso ed è per questo che dobbiamo lavorare con i ragazzi ed investire su di loro. Cambiare una persona, uno pseudo tifoso di 50 anni è  difficile, far crescere i ragazzi ed investire su di loro credo sia la cosa più importante di tutte”.

“Nei campi di periferia, nello sport di base, l’inclusività non si insegna. E’ un valore che ci dà il calcio in particolare e lo sport di squadra in generale quando si gioca tutti insieme. Quello che possiamo fare come Figc è davvero tanto – sottolinea Calcagno – e dobbiamo metterci maggiore energia rispetto a quanto abbiamo fatto fino ad oggi e continuare con tutti i progetti che abbiamo avviato con il settore giovanile scolastico”.

Da giugno a oggi però è stato solo un concerto di dichiarazioni e per Calcagno “le dichiarazioni devono essere sempre seguite dai fatti. Noi abbiamo inasprito tanto le norme anche all’interno del nostro sistema. Per i nostri tesserati abbiamo delle norme che in casi simili prevedono non meno di 10 giornate di squalifica. Noi siamo consci all’interno del sistema che non si può più andare avanti così, ma non possiamo farlo da soli, dobbiamo fare rete con tutto quello che c’è intorno”.

 

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