Disinfettanti privi delle autorizzazioni: denunciato imprenditore

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AgenPress. I funzionari ADM, in servizio presso l’Ufficio delle Dogane di Torino, hanno individuato e posto sotto sequestro 71.000 pezzi di gel e salviettine disinfettanti provenienti dalla Turchia, risultati privi delle autorizzazioni del Ministero della Salute previste sui biocidi e sui Presidi Medico Chirurgici nonché con un grado alcolico inferiore a quanto riportato sulle etichette.

I controlli sono scattati quando dall’incrocio dei dati presenti nella documentazione commerciale e sulle etichette di ogni singola confezione, con le informazioni fornite dalle banche dati di ADM e dai siti open source liberamente accessibili attraverso il web, sono emerse alcune anomalie che hanno indotto i funzionari a effettuare ulteriori approfondimenti investigativi.

I funzionari ADM hanno pertanto chiesto supporto ai chimici del Laboratorio Chimico ADM di Torino, le cui analisi hanno confermato il sospetto che il grado alcolico dei gel fosse inferiore al dichiarato.

Le informazioni presenti sulle etichette apposte su ogni singola confezione potevano infatti trarre in inganno il consumatore, in quanto veniva vantata un’azione disinfettante battericida, fungicida e virucida dei gel e delle salviettine disinfettanti, pur in mancanza delle autorizzazioni previste del Ministero della Salute.

L’importatore è stato, pertanto, denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino per frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci, falso in atto pubblico e contrabbando avendo usufruito dell’aliquota IVA agevolata al 5% non prevista per i prodotti cosmetici.

Questa operazione costituisce l’ennesima dimostrazione del ruolo cruciale ricoperto dai funzionari ADM nell’ attività di contrasto alla circolazione di prodotti non conformi collegati al COVID-19. Sin dall’inizio della pandemia ingenti sono stati i sequestri di dispositivi di protezione individuale e le denunce alla Procura di Torino di importatori poco scrupolosi che hanno tentato di immettere sul mercato prodotti non sicuri, gran parte dei quali provenienti dalla Cina, utilizzando anche false certificazioni attestanti la loro conformità.

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