AgenPress – “I 300 professori che hanno firmato la lettera contro il Green pass, tra cui il professore Alessandro Barbero, non rappresentano l’università, ma loro stessi. Come cittadini. Come lo siamo tutti. La gente potrebbe pensare che si tratti di professori esperti di quella materia, invece non è così, per esempio tra loro so esserci una professoressa di musica da camera. Bellissima cosa la musica da camera, ma cosa c’entra con la pandemia?”
Lo ha detto il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky, presidente di Biennale Democrazia, presentata oggi al Teatro Carignano di Torino e in programma dal 6 al 10 ottobre.
“Oggi è vero ci sono tanti costituzionalisti che dicono la loro sull’articolo 32 in fondo un po’ lo siamo tutti in quanto cittadini. Ma questo non significa essere esperti no?”. Ai giornalisti che gli chiedevano se secondo lui l’obbligo del Green pass possa avere ripercussioni sul vivere democratico, il giurista ha detto di non voler rispondere.
“La scienza fornisce dati probabilistici e non verità assolute. Su quella base, tocca alla politica decidere. L’obbligo sarebbe costituzionalmente legittimo purché proporzionale, limitato nel tempo e rigorosamente ancorato alle condizioni sanitarie esistenti”. Quanto alle proteste No Vax: “Chi scende in piazza al grido di libertà, dovrebbe usare la parola giusta che è arbitrio. E’ la prepotenza di chi vuole fare ciò che vuole. Non dobbiamo lasciare che il discorso sia portato su questo terreno”.