AgenPress – Ha toccato il 90% in più il rimbalzo dei contagi Covid nel Regno Unito alimentato dalla variante Delta (ex indiana): una tendenza che conferma l’allerta – in particolare in alcune zone, come l’area di Manchester – sebbene partendo da un numero limitato in cifra assoluta.
I dati di oggi indicano altri 6.048 casi su quasi un milione di tamponi. Ma l’effetto dei vaccini, arrivati a 69 milioni di dosi somministrate, continua per ora a frenare l’impatto sul numero di morti giornalieri (13 nelle ultime 24 ore) e sul totale delle persone ricoverate al momento negli ospedali britannici (tuttora ai minimi europei a quota 954). Ieri, le autorità sanitarie avevano registato 5.683 nuovi casi e un decesso.
E’ la seconda volta, nell’arco di sette giorni, che si supera la soglia dei 6mila contagi giornalieri. Venerdì ne erano stati registrati 6.238, mentre lo scorso martedì erano stati 3.165, con zero decessi. L’insorgenza dei nuovi casi, nonostante l’ottimo andamento della campagna vaccinale, appare legata soprattutto alla variante indiana. Il governo di Boris Johnson sta puntando su un’accelerazione ulteriore dei richiami vaccinali, oggi estesi agli ultra 25enni, per cercare di consolidare il contenimento della variante. Ma non esclude l’ipotesi di poter rinviare di un paio di settimane la data della prossima tappa di uscita quasi totale dalle restrizioni del lockdown fissata non prima del 21 giugno, riservandosi la decisione finale per lunedì.
A partire dalle 4 di questa mattina, i turisti britannici che fanno ritorno in patria dalle loro vacanze in Portogallo devono sottoporsi ad un periodo di autoisolamento a casa di 10 giorni. La misura è stata varata la scorsa settimana, con il passaggio del Portogallo nella lista dei Paesi a rischio, secondo i parametri stabiliti dal governo di Londra. L’annuncio aveva scatenato nei giorni scorsi una serie di rientri anticipati dalle vacanze per molti britannici che non volevano sottoporsi al periodo di quarantena.