Cremaschi (Potere al Popolo): “Tassa di successione? Non è una proposta comunista ma liberale”

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AgenPress. Giorgio Cremaschi di Potere al Popolo è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sulla tassa di successione. “Draghi è contrario perché è un banchiere ed è il rappresentante puro del vero potere che c’è in Italia cioè quello dei ricchi –ha affermato Cremaschi-. In Italia c’è la riccocrazia, i ricchi comandano, poi possono essere un po’ di centro, un po’ di destra, un po’ di sinistra, ma comandano loro e non si toccano i loro interessi.

La parola ricco è un po’ pornografica, se qualcuno in un talk show pronuncia questa parola ci si scandalizza, non si dice ricco, si dice persone che hanno merito. La tassa di successione non è una cosa comunista socialista, è una cosa liberale. Draghi quando gli toccano i soldi non è più liberale neanche in questo. In Italia noi abbiamo una delle tasse di successioni più basse del mondo, ma il governo quando si tratta di toccare gli interessi economici è al Medioevo, non riesce a fare neanche una cosa del genere neanche di fronte al fatto che ci sono stati grandi profitti per una parte del Paese, non tutti hanno perso durante questa pandemia.

Siccome quelli che comandano hanno usato la parola guerra, allora bisogna dire che l’aumento enorme dei profitti durante la guerra si chiamano profitti di guerra e questo tutti i governi, anche quelli liberali, li tassavano. Comunque se governasse Potere al Popolo non sarebbe quella proposta, noi proponiamo una tassa intorno al 10% sul patrimonio di quell’1% che detiene la maggior ricchezza del Paese. Con quei soldi si dovrebbe pagare sanità pubblica, scuola pubblica, cose che aiuterebbero i giovani più della dote che vorrebbe dargli Letta. I giovani non hanno bisogno di elemosina di Stato, ma di diritti, ai giovani bisogna ridare l’articolo 18, bisogna ridurre la precarietà, dare la casa, l’università, i servizi sociali”.

Sulle possibili modifiche al codice degli appalti. “Ci saranno altri crolli e ci sarà altra schiavitù, è una vergogna. Se sei un bravo imprenditore rispetti le regole, non puoi dire: se devo rispettare tutte queste regole non posso più fare l’imprenditore. Se la pensi così vuol dire che sei uno schiavista, un approfittatore, non un imprenditore. Questo codice degli appalti sarebbe come togliere dalla mattina alla sera la mascherina agli italiani per farli felici o sospendere i vaccini, avrà un effetto disastroso sulla salute e sulla dignità dei lavoratori e avremo il fatto che mafiosi e camorristi faranno tranquillamente più appalti. E’ una vergogna. Questo governo Draghi che viene santificato a reti unificate è uno dei governi più di destra che abbiamo avuto”.

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