AgenPress – In 14 mesi sono stati bruciati 514mila posti, il doppio dei posti di lavoro creati tra il 2013 e il 2019, e per oltre 6 ristoratori su 10 il calo di fatturato ha superato il 50% del volume d’affari dell’anno precedente.
E’ quanto emerge dal “Rapporto Ristorazione 2020” di Fipe-Confcommercio, sottolineando come la ristorazione in Italia per il 2020 e a “pezzi”.
Il 97,5% delle imprese ha perso fatturato nel 2020 Cambiano i consumi degli italiani: si mangia di più in casa. Mentre cresce di 6 miliardi di euro la spesa alimentare tra le mura domestiche, crolla di 31 miliardi di euro quella in bar e ristoranti.
Oltre 22mila imprese chiuse, ristori insufficienti, sfiducia ai massimi. Il settore della ristorazione esce a “pezzi”, dopo un anno di pandemia con un’ aspettativa di “profondo rosso per il 2021”, perché “nessuna vera ripresa arriverà prima del 2022”. “Il sacrificio sociale che è stato assegnato al nostro settore, non è stato sostenuto da misure compensative adeguate per salvare il settore dalla mortalità”, afferma Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio Secondo il rapporto, per l’89,2% degli imprenditori i sostegni sono stati poco (47,9%) o per nulla (41,3%) efficaci.