AgenPress – E’ salito a 103 morti, inclusi 27 bambini e 11 donne il bilancio dei bombardamenti israeliani su Gaza dall’inizio delle ostilità: lo riferisce il ministero della Sanità di Hamas. Intanto, una raffica di razzi sono stati sparati dalla Striscia verso il nord e il sud di Israele, afferma l’esercito israeliano: le sirene sono risuonate anche anche nella città di Modin, a metà strada tra Gerusalemme e Tel Aviv, e Ashdod.
Israele intanto schiera le truppe al confine con Gaza e richiama altri riservisti: i piani per un ingresso via terra nella Striscia, ha fatto sapere oggi l’esercito, sono pronti. La guerra con Hamas – mentre continuano i raid e il lancio di razzi su Tel Aviv e vicino agli aeroporti israeliani – rischia così di scivolare in uno scontro diretto sul campo e stasera si aggrava di un altro dramma: un’intera famiglia, compresi quattro bambini e la madre incinta, è rimasta uccisa in un pesante bombardamento israeliano nella zona di Sheikh Zayed, nel nord di Gaza, che ha provocato almeno 11 morti e 50 feriti, secondo la ricostruzione dell’agenzia palestinese Wafa.
Al quarto giorno di conflitto le chance di un cessate il fuoco imminente appaiono ridotte al lumicino. La comunità internazionale, malgrado gli appelli alla de-escalation e qualche timido tentativo di mediazione, sembra assistere impotente. L’unico deterrente ad una possibile invasione di terra potrebbe essere la grave situazione che Israele sta affrontando al suo interno, con le violenze incessanti tra ebrei ed arabi: un secondo fronte imprevisto e foriero di sviluppi devastanti.