Xinjiang. In 7 anni la Cina ha arrestato oltre 630 imam con l’accusa di “propaganda estremista”,

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AgenPress –  Dal 2014 a oggi la Cina ha messo in carcere almeno 630 imam e altre figure religiose musulmane nella regione dello Xinjiang, dove abita la minoranza uigura e dove è in atto una stretta da parte di Pechino. Lo denuncia una ricerca dell’Uyghur Human Rights Project di cui la Bbc ha preso visione.

Molti dei religiosi uiguri arrestati da Pechino sono stati accusati di “propaganda estremista”, “chiamata a raccolta di folla per disturbare l’ordine sociale” e “incitamento al separatismo”. Secondo le testimonianze dei familiari dei religiosi, le loro vere ‘colpe’ sono la predicazione o la convocazione di gruppi di preghiera o semplicemente ‘essere imam’. L’Uyghur Human Rights Project ha monitorato la sorte di 1.046 religiosi musulmani – la stragrande maggioranza dei quali uiguri – grazie a documenti del tribunale, testimonianze delle famiglie e resoconti dei media. Tutti sono stati arrestati, ma solo di 630 si è avuto riscontro. Di questi, sottolinea la ricerca, la metà, circa 304, è stata messa in carcere e non nei cosiddetti “campi di rieducazione” che vengono spesso citati quando si parla delle politiche della Cina nello Xinjiang.

 

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