Covid-19: per le Regioni è urgente modificare i parametri che definiscono le aree di rischio

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AgenPress. Oggi come Conferenza delle Regioni, “abbiamo proposto la revisione dei parametri” per la classificazione delle aree di rischio, superando l’rt che “rischia di essere distorsivo quando i contagi scendono”. Lo ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, a Un Giorno da Pecora su Radiouno. Come parametri, ha spiegato, “abbiamo proposto l’incidenza di positivi su 100 mila abitanti e l’occupazione dei posti in terapia intensiva e nell’area medica negli ospedali”. “Entro domenica”, il tavolo tecnico “dovrebbe fare una proposta definitiva” e per quanto mi riguarda, ha aggiunto, i colori delle regioni “non sono un problema”.
“Stiamo cercando di concentrare gli elementi per far scattare le misure di contenimento della curva non più solo sull’indice di incremento dei contagiati e la saturazione degli ospedali, ma introdurre anche una distinzione tra sintomatici e asintomatici. Nel momento in cui le vaccinazioni diventano numerose, avremo moltissimi positivi asintomatici anche tra i vaccinati che però non svilupperanno complicazioni e non occuperanno gli ospedali”, sottolinea il presidente della Regione Puglia e vicepresidente della Conferenza della Regioni, Michele Emiliano, che oggi ha partecipato ad una riunione tecnica con gli altri presidenti delle Regioni italiane per mettere a punto le proposte presentate poi al Governo. “Quindi i parametri vanno cambiati – ha spiegato Emiliano – , perché bisognerà tenere conto dei sintomatici e della saturazione degli ospedali. Speriamo, in questo modo, di avere un sistema di controllo della curva che non blocchi frequentemente le attività economiche anche in funzione dell’incremento della campagna vaccinale”.
“Modificare e rendere più semplici i parametri che verranno utilizzati per individuare le misure che consentiranno diversi gradi di libertà all’interno delle nostre regioni”. Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, sintetizza così la proposta formalizzata oggi dalle Regioni durante la riunione della ‘Conferenza delle Regioni’, alla quale hanno preso parte anche il ministro degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, e quello della Salute, Roberto Speranza. “La proposta che le Regioni presentano al Governo – conclude Fontana – è giunta al termine di un intenso e positivo momento di confronto che prevede anche l’istituzione di un ‘tavolo congiunto’ per monitorare la situazione e cercare di rendere l’estate di tutti gli italiani più libera e più semplice”.
“Rispetto alla modifica dei  parametri ci siamo dati qualche giorno, così chè alla volta di lunedì  si chiuda”. Lo ha spiegato il presidente del Veneto Luca Zaia  riferendosi quando discusso nella riunione Governo-Regioni. “La voce che ho portato è dire che siamo in uno  scenario nuovo, nel quale abbiamo le vaccinazioni – ha sottolineato  Zaia-  e anche un eventuale contagiato non rappresenta una spia su  tutta la popolazione, ma solo a una parte.
Quindi, come Regioni  abbiamo chiesto sempre più automatismi, e soprattutto la necessità di  avere una dotazione di screening di base, per alcuni luoghi   sentinella, (come le scuole) per capire se c’è ancora circolazione del virus”. Sul superamento dell’Rt, Zaia, ha spiegato che come regioni “siamo  compatti e preoccupati. Se non si fa nulla, il rischio è che questi  parametri ci facciano schizzare da un colore all’altro. Basta un  focolaio ‘ben gestito’ e questo fa schizzare l’Rt”, ha avvertito.
“Dal ministero – ha precisato – giustamente c’è disponibilità a ragionare  di avere un modello che sia rispondente alla realtà. Si dice che la  percentuale di saturazione delle terapie intensive e dell’area non  critica è un’istantanea non è predittiva, e in parte è vero, lo  sappiamo. Magari ritocchiamo e utilizziamo anche questi parametri in  maniera predittiva. In ogni caso, sono convinto che troveremo una  soluzione è interesse comune trovarla”, ha concluso.
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